I vandali non risparmiano il Risorgimento

Gli scarabocchi alla Montagnola

IL VANDALISMO dei graffitari non risparmia nemmeno i monumenti storici della città. Non solo i muri del centro storico o delle chiese, ma anche quelli che ricordano le grandi lotte del Risorgimento, come il
‘Monumento al popolano’ e la scalinata e la balconata ai suoi piedi in piazza VIII agosto 1848. La segnalazione arriva dal lettore Armando Sarti, che sottolinea come una zona di così alto significato civile, storico, politico e morale per tutta la città sia stata imbrattatata poco tempo dopo le ingenti spese sostenute per il suo restauro appena nel 2011, 150° dell’Unità d’Italia. PER FORTUNA non tutte le bombolette vengono per nuocere. Come segnala il presidente di Confabitare, Alberto Zanni. L’associazione di via Marconi lancia due semplici idee: l’adozione di un chilometro di portico da tenere sempre pulito dai graffiti e l’estensione ad altre zone della città del ‘modello’ adottato per la propria sede. Confabitare, infatti, dal 2009 ha adottato la strategia di fare dipingere da un writer la saracinesca dei suoi uffici, con l’obiettivo di evitare che la stessa venisse scarabocchiata da altri graffitari. Un sistema che ha funzionato e che potrebbe essere diffuso in tutte le saracinesche del centro storico e del resto della città. Risultati che, a quanto sembra, altre zone di Bologna non riescono a raggiungere: come quella universitaria, dove anche i muri tirati a lucido da poco sono oggetto del vandalismo grafico più insensato e ingrombrante, come dimostrano le foto di questa pagina che ritraggono via dei Bibiena e via San Sigismondo.

Articolo apparso sul resto del Carlino di Bologna il 19 giugno 2013

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