Lettera aperta a Renzi contro il perdurare del vandalismo

Riportiamo la lettera di alcuni volontari di Campobasso che chiedono una reazione immediata da parte del Governo nei confronti del vandalismo.

Caro Matteo,

Gli imbrattamenti selvaggi che stanno devastando le nostre città gridano  giustizia, e subito!

Ci sono tanti problemi che attanagliano il nostro Paese, tu ci puoi dire,  eppure pensare che questo non sia un problema è da miopi. Ti spieghiamo il  perché: nel puro interesse turistico-commerciale che una città deve avere, e  tralasciando la sottolineatura del rispetto per il Bene Comune, perché bisogna  continuare a spendere soldi per continue ripuliture quando c’è una legge – l’articolo 639 del Codice Penale- che può correrci in aiuto? Contraddizione  tipicamente italiana: fatta la legge, trovato l’inganno.
Ci stupiamo di questa, consentici pure, stupidità delle istituzioni le quali,  oltre a dover affrontare gli annosi problemi che tutti conoscono, devono  affrontare anche questo, e devono sempre più spesso tornarci su, perché le  associazioni di volontari, quelle nazionali, i comitati di quartiere sono  sempre lì a pungolarle per trovare una soluzione seria ed efficace, senza se e  senza ma.
Dire che l’Italia è al sesto posto come meta turistica non è una novità:  affermare che questa penalizzazione derivi solo dai costi troppo alti di musei  e luoghi di cultura, fregature ai turisti propinate da albergatori e  ristoratori, scarsa manutenzione di beni culturali e artistici, sarebbe  riduttivo. Se tu fossi un turista, ti sentiresti incoraggiato nel recarti in  una città che ha un graffito un edificio sì e uno no, compresi quelli storici  che hanno destato la tua attenzione di turista? Cosa andresti a vedere,  l’elogio del brutto, l’esaltazione dell’illegalità, il silenzio colpevole delle  istituzioni, delle forze dell’ordine e dei cittadini?
E se dovessi acquistare o affittare casa in uno stabile devastato dai  graffiti, saresti disposto a pagare in pieno il prezzo che ti viene richiesto?
In entrambi i casi, se si ha un po’ di sale in zucca, la risposta è NO.
Allora dove sono gli scambi commerciali e i flussi turistici che il nostro  Paese dovrebbe attrarre per storia e tradizione?
In qualità di esponente di un Governo che sta provando a cambiare un certo  status quo, ti sei posto il problema se il cambiamento interessa anche questo  fenomeno?
Ci dispiace dover constatare che una nota associazione che opera a livello  nazionale vi abbia già interpellato senza ricevere risposta e, permettici,  questo la dice lunga sul grado di percezione del fenomeno da parte di chi è  chiamato a far rispettare la Legge. Perché è proprio questo il problema: “lo
Stato è debole perché vuole esserlo”, per riprendere l’affermazione di un  cittadino che ha sfogato tutta la sua indignazione sui media e ad una nota  associazione che opera efficacemente per combattere questa piaga.
Non venirci a dire che il graffito è una forma d’arte, perché in questo caso  si fraintende la differenza fra chi riceve spazi riconosciuti per creare  soggetti artistici con le bombolette, e chi scrive “io e te tre metri sopra il  cielo” senza che nessuno glielo abbia chiesto.
Possibile che l’Italia non riesca ad allinearsi agli altri Paesi europei ed  oltre oceano, presentandosi così come il luogo dove non c’è posto per questa  gentaglia?
Non ci importa se tutti possono leggere l’indirizzo email degli altri nella  nostra mailing list, non stiamo a formalizzarci quando si tratta di fare  qualcosa di serio su questo tema, tutti insieme e senza sfumature, abbandonando  i silenzi colpevoli, l’intellettualismo tipico di certe correnti politiche e  mediatiche, il pressappochismo.
Ci stai? O dobbiamo andare al Parlamento Europeo per farci ascoltare?

Grazie per l’attenzione

Un gruppo di cittadini stanchi della latitanza istituzionale e di essersi  fatti una cultura sul “Guard 2050″ piuttosto che sull’Ibix della Cal (prodotti  di rimozione dei graffiti, nda)

Lettera firmata

M e M P
L C
A C
D C
A e M P

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23 Responses to Lettera aperta a Renzi contro il perdurare del vandalismo

  1. Brenda Salani Rispondi

    24 luglio 2014 at 05:51

    No dai e.. dategli 15 giorni (intanto faranno qualche migliaio di murales pessimi per l’Italia) ma vedrete che poi ci pensa su e agisce.. Vero Presidente Renzi???

  2. Arianna Di Biase Rispondi

    25 luglio 2014 at 21:51

    Parole sacrosante! Credo che non ci sia bisogno di aggiungere altro, la missiva ha toccato i punti piu’ significativi del fenomeno con spirito analitico e costruttivo. Spero che Matteo risponda!

    • Giacomo Iacobucci Rispondi

      29 luglio 2014 at 22:29

      Se rispondesse, sarebbe un grande risultato! Il problema è che le istituzioni sono le prime a dover fare ancora tanta strada per interiorizzare il concetto di legalità. Un po’ come l’evasione fiscale: si deve ancora comprendere appieno che si tratta di un reato! Abbiamo ancora molto da imparare…

  3. Mara Rispondi

    26 luglio 2014 at 11:17

    Renzi proviene da una citta’ che, per quanto culla della cultura, vede forme di vandalismo nelle sue periferie, quindi dovrebbe indignarsi per primo e doppiamente, considerando di quale citta’ parliamo… E’ solo questione di volonta’, un po’ come la lotta alla mafia, passatemi questo paragone: quanto piu’ si sta con il fiato sul collo a questa gente con sistemi sanzionatori severi e pattugliamenti costanti, tanto piu’ se ne fiacca la velleita’ vandalica. Provare per credere…

  4. Marco Mercuri Rispondi

    29 luglio 2014 at 05:37

    “Ci stai? O dobbiamo andare al Parlamento Europeo per farci ascoltare? ”

    Mi sa tanto (purtroppo) che forse è meglio!!!!

  5. Ronnie Rispondi

    29 luglio 2014 at 21:23

    Penso che bisogna anzitutto educare la gente cominciando dalle scuole e informare i genitori del danno che i loro figli stanno facendo con campagne pubblicitarie costanti.Poi che ci siano agenti di polizia formati per combattere questa piaga.

  6. Maria Gabriella Rispondi

    30 luglio 2014 at 17:03

    Si deve fare qualcosa e al più presto. Le nostre città sono sfregiate da questi delinquenti che hanno la faccia tosta di considerarsi artisti. L’arte è un’altra cosa. Sono semplicemente dei vandali delinquenti e spero che Renzi faccia finalmente qualcosa per porre rimedio a questa piaga che dilaga ormai da troppo tempo. Basta!!!!!

  7. Donato Paolucci Rispondi

    31 luglio 2014 at 21:20

    Oggi in TV hanno parlato di Portici e della sua elevata deriva delinquenziale. Il 100% dei cittadini ha affermato che lo Stato non è presente. Quale affermazione migliore per qualificare la causa principale dello scempio creato dai writer, pardon, dagli Idioti con la I maiuscola!

  8. Tommaso Incerti Rispondi

    8 agosto 2014 at 08:32

    Forse serve un “Draghi” che arrivi con le sue fiamme decise e spazzi via chi in Italia blocca OVUNQUE il flusso di intelligenza diffusa.
    Qui chi ha potere preferisce mettere paletti per garantirsi continuità di comando, anziché apprezzare ciò che “corre veloce e produttivo” all’estero.

    Siamo mosci e costantemente ammosciati da ignoranze e supponenze stratosferiche noi italiani. E brava gente qui ce n’è tanta, che patisce avviluppata da questo ginepraio.

    L’Italia è preda di un cancro idiota che, mentre devasta e blocca tutto, non vuole capire che uccidendo il corpo distrugge se stesso.

    • Mariapaola Marchitto Rispondi

      20 agosto 2014 at 20:18

      Sarebbe bello “correre veloci e produttivi” anche in Italia. E’ che ci sono due velocità: quella dei volontari, che vanno avanti nonostante gli impedimenti e i muri culturali, e quella delle istituzioni, impantanate in “riflessioni”, “discussioni”, “dibattiti”, “valutazioni”, per riprendere le loro parole.
      Su cosa bisogna riflettere, signore istituzioni? Su quanto esteso è lo scempio che si sta perpetrando nei confronti delle nostre città? Su quanto assordante è il vostro silenzio? Su quanto ridicole siano le vostre sanzioni? Su quanto debole sia la vostra concezione di reato quando si parla di imbrattamento?

  9. Arianna Rispondi

    29 agosto 2014 at 19:45

    Scusate, ma il prossimo 28 settembre ci sarà il Cleaning Day Nazionale? Perché non se ne parla sui sito? Qualcuno sa se Campobasso ha aderito? Attualmente mi trovo all’estero.. Grazie.

    • Andrea Rispondi

      1 settembre 2014 at 18:22

      Ci siamo. Tornati dalle vacanze da oggi, 1° settembre, è aperta la campagna di adesione al cleaning day nazionale

    • Andrea Rispondi

      1 settembre 2014 at 18:24

      Scusaci Arianna, siamo operativi ufficiamente operativi dal 1° settembre: sono aperte le campagne di adesione del Cleaning Day Nazionale 2014. Ricontatteremo l’ amministrazione di Campobasso per aderirà ufficialmente.

      • Livia Chirulli Rispondi

        8 settembre 2014 at 23:08

        Ciao Andrea: hanno aderito o bisogna farli uscire dal sarcofago? Grazie.

        • Andrea Rispondi

          9 settembre 2014 at 16:15

          E continuiamo ad aspettare…

  10. Stefania Zapparoli Rispondi

    1 settembre 2014 at 12:53

    Caro Presidente del Consiglio,
    sono certa che questo appello non la lascerà indifferente e sono certa che vorrà fare quanto in suo potere per far applicare la Cosituzione Italiana che all’art.9 recita così:
    La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio artistico della Nazione.

  11. Demetrio Colacci Rispondi

    7 settembre 2014 at 19:01

    Caro Presidente del Consiglio, perché non si unisce a noi nella ripulitura? Non sotto gli occhi delle telecamere, però. E dopo l’iniziativa, subito un tavolo di trattative con l’Associazione per una legislazione seria, punitiva e preventiva nei confronti dei vandali. Bisogna cominciare a pensare come il resto d’Europa: migliaia di euro di multa anche per un semplice “ciao” scritto su un muro. Bisogna mandare obbligatoriamente i minorenni ai servizi sociali e a corsi di educazione civica, e i maggiorenni a ripuliture continue di muri anche non sporcati da loro, perché la prigione non li rieducherebbe. Ci sta, Presidente?

  12. Livia Chirulli Rispondi

    27 settembre 2014 at 14:58

    … e meno male che c’è il Cleaning Day Nazionale, perché se aspettiamo Renzi & Co., facciamo la muffa.
    Strano Paese l’Italia: un Paese con un numero spropositato di associazioni di volontariato nate per sopperire alla latitanza istituzionale, un Paese dove ci si interroga ancora se l’imbrattamento sia reato o meno, un Paese che ama farsi del male privandosi di flussi turistici, attratti da città ben più decorose, un Paese con le regole soggette ad interpretazione personale. Mah…

  13. Giacomo Iacobucci Rispondi

    4 dicembre 2014 at 21:54

    Sono passati dei mesi dall’appello e Matteo ci deve ancora pensare. Siamo un Paese di anormali!!

  14. Donato Paolone Rispondi

    23 febbraio 2015 at 22:26

    Il ministro Alfano ha sentenziato che emanerà un provvedimento volto all’inasprimento delle pene per i Writers: voi ci credete?

  15. Mauro Bosio Rispondi

    25 febbraio 2015 at 12:43

    Ma daiii. davvero??? E la sinistra “colta” che è al momento è al potere che cosa fa intanto???
    Promuove la street art perfino dentro le scuole. Bene.. bravi 7+.

    • Arianna Di Biase Rispondi

      25 febbraio 2015 at 18:57

      Sinistra o destra, in Italia non abbiamo proprio la cultura della legalità, del bello e della loro preservazione. Spesso mi reco nel varesotto e nel bergamasco, molti dei cui comuni sono di amministrazione leghista. Andate per vedere, e testimoniare. Che poi una certa sinistra abbia voluto riempirsi la bocca di proclami derivanti da un distorto concetto di tolleranza, è anch’esso un dato di fatto. Ciò nonostante, io non legherei questo tema a nessun colore politico, solo in Italia siamo capaci di creare un rapporto -forzato- così stretto fra legalità e ideologie politiche. Mi dispiace dover fare il solito paragone esterofilo, ma è un dato di fatto incontrovertibile: andate negli USA, di presidenza attualmente democratica, e contate le città imbrattate: nessuna! Viaggiare per credere. Il senso della legalità deve essere interiorizzato così come si interiorizza il divieto a passare con l’auto su una doppia striscia continua, il divieto di fumo in un locale pubblico, il divieto di sosta. Le bandiere lasciamole agli Stati nazionali!

  16. Mauro Bosio Rispondi

    26 febbraio 2015 at 11:22

    Per volare alto e veder chiaro bisogna essere aquile. Qui in Italia ce ne sono poche, purtroppo!
    Per vedere “bene” nel nostro quotidiano invece è bene scendere un po’ e fare quello che si può, come si può, per svegliare chi è al comando, però nicchia alla grande. gentile Arianna.
    Ora al comando c’è chi c’è e non pare proprio voglia prendere il “toro per le corna come fa in molte altre questioni” per l’argomento in oggetto.
    Le sollecitazioni non sono certo mancante da parte dei cittadini, di ogni colore e pensiero politico, che a vario titolo, compresa l’Associazione nazionale Antigraffiti, hanno chiesto a gran voce che si cambi il VERSO e si esprima anche in Italia meno mollezza e follia politico/ideologica – verso la pretesa di esprimere se stessi sporcando – basta chiamarla street art e tutto diventa opinabile. Perfino che “certi vandali” noti percepiscano danaro per far altro danno (avviando dietro pagamento i giovanissimi allo spruzzo pseudo artistico, seppure da noi – sia vietata e punita la vendita di bombolette ai minori ).
    A chi lo dovremmo dire che se non c’è FORTE VOLONTà CHE PARTA DALL’ALTO QUI SI AFFOSSA L’ECONOMIA DEL PAESE?
    Io sono il più triste di tutti, glielo garantisco con estrema onestà, di dovermi “rassegnare” al disgustoso tiramolla politico. E’ pazzesco che si finga che Milano è bella perché arriva Expò e intanto non si ripulisca quasi nulla, è pazzesco che non ci siano risposte nazionali sul problema folle che stiamo affrontando in totale solitudine. Bel sogno quello di civilizzare tutti, ma la realtà qua è che se ti imbrattano la casa SEI SOLO E TUTTI SE NE FREGANO PROPRIO CHE TU TI POSSA O NO PERMETTERE IL COSTO DEL DECORO. INTANTO PERò SI FORAGGIANO CON FONDI PUBBLICI LE SCHIERE DEI WRITER PER FAR FARE MISERE OPERE ANCHE A VANDALI SERIALI. E la politica che gestisce regole e soldi e senza regole sono sempre i più deboli (spesso onesti contribuenti) a soccombere.

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