Risporcato il giardino della Guastalla ma subito ripulito dai volontari

Milano – Era il 23 giugno 2014 quando l’associazione di volontari antigraffiti aveva provveduto a riportare decoro al più antico e centrale parco cittadino: i giardini della Guastalla. Successivamente, dopo un paio di settimane, alcuni vandali avevano sporcato nuovamente i quadri esterni del giardino. Prontamente i volontari cittadini hanno provveduto a ripulire.

prima_dopo_guastalla

Dopo un paio di mesi gli imbrattamuri sono tornati a sporcare. Ma non hanno fatto i conti con i cittadini che hanno adottato il parco. Questa mattina, alle ore 7.00, la scritta che rovinava il muro perimentrale è stata prontamente rimossa. Un intervento di dieci minuti che ha permesso di preservare ancora una volta la bellezza di questa preziosa e importante area verde.

Grazie alle sentinelle di Guastalla!

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3 Responses to Risporcato il giardino della Guastalla ma subito ripulito dai volontari

  1. Alessandro Rispondi

    28 settembre 2014 at 02:06

    Mi domando quale motivo/i i giovani, prevalentemente, deturpano/degradono congli spray il loro stesso ambiente dove vivono e le stesse famiglie? . Conoscendo bene, realmente queste motivazioni, si potrebbe affrontare adeguatamente questo scempio .
    Credo insufficiente ripulire i graffiti senza una adeguata formazione culturale antigraffiti alivellozionale ministeriale <> .
    Ripulire così, credo che stimoli ancora di più i graffitari .
    Comunque lodi, tanto di cappello ai pulitori antigraffiti .

  2. Enza P.C. Rispondi

    2 ottobre 2014 at 08:54

    No sbagliato! Non si incentivano i vandali.

    Provato all’estero e anche in Italia (figlia di un dio minore, in quanto a volontà reale di chi legifera nell’ attuare un contrasto deciso e opportuno).
    Anche da noi però dov’è pulito, e c’è anche chi ripulisce subito, le azioni di imbrattamento diventano sporadiche.
    Soprattutto sono insoddisfacenti e pericolose per ogni vandalo
    Se gli togli subito la scritta avrà rischiato, d’essere preso e punito e avrà speso soldi per i suoi prodotti vandalizzanti, per nulla.
    Il tempo di massimo 48 ore e poi sparisce il graffito limita moltissimo la loro invadenza fino a svanire definitivamente (come accade altrove, dove peraltro si interviene soprattutto con salatissime multe e per i minori paga la famiglia – perché la società si forma sull’educazione della famiglia, oltre che su quella esterna, è normale che una multa da 25mila euro, se non di più, educhi “preventivamente” tutti!). A noi manca e pensare che avremmo molto, molto di più degli altri da difendere a spada tratta.
    Aspettiamo tutti con ansia il risveglio dei nostri politici, che forse da dietro i finestrini scuri di macchine speciali, non riescono a vedere com’è conciato il Bel Paese.
    Enza P.C

  3. Luciano Rispondi

    2 ottobre 2014 at 14:40

    Esattamente come dice l’amica (di “pennello”)Enza, ripulire semplicemente non incentiva la reiterazione del writing vandalico, se si esclude le prime due/tre repliche durante le quali il bombolettaro crede di scoraggiare chi cancella. Dopo le prime immediate cancellazioni, l’individuo realizza la situazione di contrasto e capisce che è concreta, determinata e anche veloce. Forse inizia a farsi anche un po’ di conti in tasca: la bomboletta, per quanto acquistata per vie preferenziali come internet e relativi siti “conniventi”, non è gratis, mentre poche rullate di colore sulla sua fesseria murale costano infinitamente meno (in soldini) a chi le applica. Considerato che l’ignorante di turno non è comunque incapace di intendere e volere, il soggetto intuisce che l’apporto antidegrado del cittadino è un’arma in più di cui dispone (anche se non sempre ) l’amministrazione pubblica, che da sola non arriverebbe all’attuazione di contromisure in tempi più brevi, lasciando quindi più spazio all’incremento delle superfici imbrattabili (una firma ne attira un’altra, moltiplicandosi esponenzialmente).
    Comunque grazie per la levata di cappello, che comunque non allevia materialmente le nostre fatiche ma quantomeno ne espande gli effetti sull’immagine che restituisce alla città.
    Un cordiale saluto.

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