L’arte violata Abbandono anche nel cortile
NAPOLI – Sguardo rivolto verso la meravigliosa facciata, tipico esempio di arte gotica, digitale in pugno e una visita all’interno di uno dei più importanti siti di età medievale a Napoli. Così, ieri mattina, una folla di cittadini e turisti ha immortalato – incuriosita – lo scempio perpetrato ai danni di tombe e bassorilievi all’interno della basilica di Santa Chiara. Nel tempio sacro più antico del centro storico i vandali hanno lasciato i loro “autografi” indelebili con pennarelli e vernice sui tesori firmati da artisti come Giotto e Tino da Camaino, che i visitatori si sono affrettati a fotografare. Un oltraggio che si consuma da anni, sotto gli occhi indifferenti degli stessi frati, che però fanno spallucce. Uno di loro, padre Adriano, aveva sostenuto di «avere altro a cui pensare piuttosto che alle scritte su sarcofagi e marmi» e di dover «pensare piuttosto a chi viene in chiesa perché non può pagare le bollette». Frasi che hanno suscitato l’ira di don Aniello Manganiello, prete anti camorra che ha vissuto per sedici anni a Scampia, fino al 2010. «Sono basito da queste dichiarazioni – tuona don Aniello – perché il mio collega fa bene a preoccuparsi dei poveri, ma dovrebbe fare altrettanto per i vandali che deturpano i monumenti che lui e gli altri frati dovrebbero tutelare. Il patrimonio custodito a Santa Chiara appartiene all’umanità, come dice l’Unesco ed è per questo che va salvaguardato come le anime. Le opere di arte sacra sono testimonianze di fede e come tali servono per salvare le anime che commettono anche questo tipo di peccati. Il degrado di una chiesa come Santa Chiara non fa che contribuire al degrado morale delle persone».
A condurre una crociata per salvare Santa Chiara e gli altri siti dei Decumani è Pino De Stasio, consigliere con delega al centro storico alla II Municipalità, che ha segnalato gli atti vandalici nella basilica: «I cittadini sono indignati. Tra questi, Bona Mustilli, che ha realizzato un video per accendere i riflettori sullo stato di abbandono del sito. Come Municipalità, insieme al presidente Francesco Chirico, abbiamo investito risorse per questo luogo ed entro la primavera consegneremo i giardini di Santa Chiara ad uso pubblico, laddove sono morti due clochard e andavano a fare i bisogni i cani, che avranno invece uno spazio per lo sgambettamento in piazza del Gesù. Per ora, mentre le Soprintendenze preposte sono latitanti, ho inviato un esposto al ministro Franceschini, che invito a venire in visita a Santa Chiara per costatarne degrado e incuria». Eppure «nel programma degli interventi sull’area Unesco, redatto dal Comune, non c’è un progetto nè un euro destinato alla rimozione dei graffiti al centro storico», interviene Antonio Pariante, del Comitato di Portosalvo.
Intanto c’è chi invoca pene più severe contro chi commette questi reati, come il consigliere comunale Carmine Attanasio, che ha chiesto al senatore Bartolomeo Pepe di farsi promotore di una proposta di legge: «Quella con i vandali, senza la certezza della pena, è una lotta impari. È da tempo che propongo una legge che inasprisca le pene per chi compie atti vandalici e preveda l’immediato arresto di chi è colto in flagranza, anche se minore, introducendo la formula della libertà su cauzione commisurata al danno prodotto».
Articolo di Giuliana Covella pubblicato su Il Mattino il
arnaldo bruno
26 febbraio 2015 at 13:42
Napoli è un cesso. I frati hanno la sporcizia che si meritano la loro incuria e la loro ignoranza. Non solo S. Chiara, ma l’intero centro storico della città va evitato da turisti e visitatori: lurido, degradato da scritte di ogni tipo, pericoloso per presenza di bande organizzate. Che i napoletani restino con le pezze ai pantaloni, mentre i turisti possono benissimo spendere i loro soldi altrove.
Annetta Milone
26 febbraio 2015 at 21:08
No No No …nemmeno per idea! Che colpa ha la città?
Parlavo proprio ieri con un “poeta della luce”, un artista che crea professionalmente effetti luminosi in spettacoli e va anche a Napoli. Sottolineava come la città di Napoli, meravigliosa e violata, di fatto sia sempre e solo sfruttata da tutti.
Anche da chi intellettuale ama viverci per la sua magia, ma non le dona nulla.
Nessuno la ama abbastanza per non lasciarla in mano ai peggiori che la spregiano.
E questo scusi, signor Arnaldo Bruno, lo fa anche lei con la sua pesantezza verbale.
Napoli non è molto peggio di New York se si va nel posto sbagliato.
Però napoletani e innamorati di Napoli sveglia!!!