Pulizia dei muri, ma dopo il 1° maggio

Il Comune teme i cortei no global e rinvia la cancellazione dei graffiti : «Sarebbe tutto da rifare»

IL BUDGET Ci sono 1,5 milioni per il piano anti- tag . Appello alle società partecipate

Muri puliti per Expo? Quasi per Expo. Il Comune in realtà inizierà a cancellare graffiti e tag che coprono le facciate di mezza città à solo qualche giorno dopo l’inaugurazione del primo maggio. Il motivo è semplice, i soldi in Bilancio sono pochi e con l’assalto dei movimenti antagonisti – nella versione «No Expo» – annunciato tra la fine di aprile e i primi di maggio, il lavoro e i fondi rischiano di andare subito in fumo. «Non mi fido di chi parteciperà alle manifestazioni No Expo – ammette senza giri di parole l’assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza -: è inutile partire con la pulizia dei muri pubblici prima dei cortei. Mi aspetto anzi un super lavoro aggiuntivo, oltre a quello che già ci tocca per riparare la situazione attuale, per colpa di balordi che verranno a imbrattare Milano». Non è un problema secondo l’assessore se le prime migliaia di turisti e i capi di Stato in arrivo per l’inaugurazione non troveranno la città perfettamente in ordine. «Non posso sprecare i soldi dei milanesi, il budget è già ridottissimo, circa 1,5 milioni di euro che ci permetteranno di cancellare le scritte da sette/diecimila metri quadrati di facciate». Il piano straordinario che in un primo tempo era annunciato per la metà di aprile è dunque rinviato almeno al 2-3 maggio. Del resto basta girare dal centro alle periferie per vedere che la contestazione «No Expo» esplode anche dalle bombolette spray. «Writers united vs Expo», graffitari uniti contro Expo è una delle scritte-simbolo comparse di recente lungo viale Monte Santo. Ci sono slogan ovunque. Una volta partiti i lavori, «non renderemo nota la mappa degli interventi o sarà come una calamita per i vandali» ammette l’assessore. Il Nucleo di intervento rapido e Amsa lavoreranno principalmente di notte e nelle zone turistiche. Dove non si baderà al budget («e agiremo subito anche sui muri privati») sarà il caso di insulti e scritte ingiuriose nei confronti di forze dell’ordine, partiti, religioni. «Si sono intensificate molto nell’ultimo periodo e in ogni zona le scritte contro la polizia, e in questo caso non si tratta tanto dei no global ma di delinquenti» dice. Le competenze. Il Comune spenderà il milione e mezzo a disposizione per pulire i palazzi pubblici. «Facciamo un nuovo appello ai privati a intervenire nel mese di maggio sulle proprie facciate; Ma questo vale anche per le società partecipate da Comune e Regione» è l’appunto dell’assessore. Cita ad esempio Trenord, Mm, Atm, «dovrebbero curare le loro proprietà e non si stanno muovendo». Gli unici che si muovono, letteralmente, sono a quanto pare comitati di quartiere e associazioni antigraffiti con i cleaning day, le giornate in cui i volontari indossano le tute bianche e strofinano gli spazzoloni sui muri. Chi fa da sé. «Ringraziamo tutti e siamo a disposizione dove è possibile a dare un supporto con uomini e materiali». Peraltro, nota l’assessore, «le azioni messe in campo dai residenti, penso a via Fiamma, Quarto Oggiaro o XXII Marzo, hanno dato i risultati migliori: i vandali non sono tornati a imbrattare». Il consigliere di Fi Fabrizio De Pasquale attacca: «Visibilità e fondi concessi in questi anni dalla giunta Pisapia ai writers hanno scoraggiato i privati e ridotto la città in questo stato».

Articolo di Chiara Campo pubblicato su Il Giornale il 19 aprile 2015

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4 Responses to Pulizia dei muri, ma dopo il 1° maggio

  1. Pietro Storti Rispondi

    20 aprile 2015 at 05:26

    Ma dai.. non ci posso credere!!

    La Rozza farà fare i lavori di pulitura graffiti a Expò iniziato e anche senza dire dove, altrimenti i vandali vanno a sporcare subito?
    ALLA FACCIA DELLA TRASPARENZA. Sarà anche “poco” quello che ha a disposizione, come dice lei, ma non è bello e neppure accettabile in silenzio questa curiosa procedura.
    Ma poi scusate, potete chiedere almeno voi all’assessore ai lavori pubblici (visto che vi sbattete per Milano da tanti anni e per lei sembrate fantasmi) di pubblicare l’elenco delle “associazioni antigraffiti” a cui si riferisce e, soprattutto, la data di costituzione delle stesse, a cui il Comune intende dare eventuale “sostegno di uomini e materiali”.
    Perché sembra che voi proprio non esistiate nei suoi pensieri.
    Mica siete voi no quelli a cui darà sostegno?

    Perché tra i vari tira molla e le bugie plateali tipo “Milano è bella”, mentre tutti vedono che fa ribrezzo, ecc. ecc, al naso dei cittadini sta arrivando un gran puzza di campagna elettorale in corso… anzi per dirla come il Papa “una gran spuzza!!!”

    • Andrea Rispondi

      20 aprile 2015 at 06:52

      Caro Signor Storti, non siamo MAI stati supportati dall’Assessore Rozza. L’Associazione Nazionale Antigraffiti non è stata in NESSUN MODO supportata dall’Assessore dei Lavori Pubblici del Comune di Milano. In tutte le procedure di occupazione pubblica e autorizzazione a pulire gratuitamente, con i cittadini LIBERI volontari, abbiamo dovuto penare non poco e pagare addirittura i bolli comunali per l’intervento: credo un’assurdità. Pare che diversamente l’Assessore abbia notevolmente supportato alcune realtà di cittadini, comitati elettorali improvvisati per l’occorrrenza “associazioni antigraffiti”, a fare interventi di rimozione scritte. Sempre più menzionate negli interventi pubblici e nelle risposte ai cittadini, la vaga espressione Associazioni Antigraffiti faceva giustamente pensare a noi. Così, in questo neanche tanto ricercato giochino verbale, i milanesi si convincevano e sono convinti tutt’ora che la nostra associazione abbia finalmente trovato i fondi per aiutare altri cittadini a rendere Milano più pulita. Scusi signor Storti, ma gli unici fondi trovati sono quelli dei veri volontari dell’Associazione Nazionale Antigraffiti, che da anni si occupano di questo problema e lo affrontano con concretezza con risorse private. E’ amara la realtà che ci circonda e triste il fatto che avremo una città impresentabile, per un evento internazionale così importante, che personalmente me ne vergogno. Mesi di parole buttate al vento si manifestano ancora oggi con arrendevoli strategie di rimandare ancora pulizie che dovevano strategicamente programmate in tempo. Promesse di una gara per individuare un’azienda che ripulisse la città, era già il lontano 2009, sono state vanificate con un’assegnazione diretta a un’azienda privata.
      E’vero, l’anno prossimo ci sono le elezioni amministrative: chissà come mai per quelle qualcuno si sta muovendo in tempo, ma con i soldi di tutti i contribuenti. E’ evidente che gli interessi non sono gli stessi quando il proprio orticello deve essere più curato degli altri. Peccato che ai così tanto attesi ventidue milioni di turisti, previsti per Expo, queste beghe interne da prima repubblica non dovrebbero interessare, se non ai ai diretti interessati: i Milanesi.

  2. Pietro Storti Rispondi

    20 aprile 2015 at 19:03

    Dicono che “Il tempo è galantuomo” e che bisogna dare “tempo al tempo” caro Andrea Amato.
    Non tutti si fanno rimbambire dalle confuse e tendenziose parole di chi ora ha il pallino, purtroppo.
    Peccato però. accidenti, pensi che io ci ho creduto fino a pochi giorni fa che ci fosse un progetto serio.
    Invece l’unico progetto sembra proprio <> che lascia sgomenti.
    Ma com’è che tutti tacciono? Pare strano.ù
    Vi segnalo, qualora poteste, forse almeno VOI fare qualche cosa, che bella fontana di largo Marinai d’Italia è di nuovo scempiata.
    Però avevo letto che c’era anche là, grazie alle “nuove associazioni antigraffiti” di cui sopra, una sorta di controllo e intervento costante.
    Chi pulisce? Solo il Nuir del Comune o esiste chi segnala e interviene subito, come fate voi per ciò di cui decidete di occuparvi?

  3. Alberto Bini Rispondi

    2 maggio 2015 at 18:40

    Scusate ma cosa succede?
    Io questa mattina sono passato da via De Amicis e ho visto, dalle 8 l’impresa incaricata dalla vostra associazione Retake Milano, che ripuliva le parti in pietra dello zoccolo della facciata del Museo Antiquarium.
    Ho chiesto e mi è stato detto che:si trattava del primo intervento del progetto globale di restauro del Museo, che tutto sarebbe stato pagato da uno sponsor e che la conclusione con i volontari, che pagano tutto, era sabato della prossima settimana. Un progetto già annunciato da tempo dal vostro sito.

    Ora mi pare che domani il Comune voglia far lavorare chi andrà in Cadorna alle 16 proprio sul quell’edificio. Ma come mai?
    Trovo sia una cosa insensata: lo sponsor a questo punto si ritirerà, il lavoro sarà fatto da persone non competenti, lo zoccolo già pulito verrà sporcato sicuramente, e temo costi molto il lavoro fatto oggi.
    Il comune cosa vuole dimostrare? Vuole perdere un finanziamento così importante per la città, rischiando con un gesto tanto affrettato e scortese di far perdere a certe persone, generose e preziose, la voglia di contribuire alla bellezza di Milano con energia e danaro?

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