PAGO LE TASSE PULENDO STRADE

Grazie al «baratto amministrativo» i contribuenti ora possono risparmiare fino a 500 euro (e prendersi cura della propria città)

Forse non ne avete ancora sentito parlare, ma il «baratto amministrativo» è un provvedimento che ci riguarda da vicino. L’ha introdotto il Decreto Sblocca Italia dell’ 11 novembre 2014 e ci consente di pagare le tasse con il nostro lavoro. Il primo comune ad adottarlo è stato Massarosa, 23 mila abitanti, in provincia di Lucca, che è uscito con il primo bando già a fine 2014 e ora fa il primo bilancio dell’iniziativa. «Sono quasi 250 i cittadini e le associazioni che hanno “barattato” il 50 per cento della Tari, la tassa sui rifiuti, con la loro manodopera per un valore che varia dai 300 ai 500 euro ‘anno», spiega il sindaco Franco Mungai. «C’è chi si occupa della manutenzione delle strade per uno o due chilometri, chi taglia l’erba nei parchi, chi apre le scuole un’ora prima. Il “compito” viene affidato a un singolo o a un piccolo gruppo di cittadini per tutto l’anno. Con il primo bando siamo riusciti a coinvolgere tutti quelli che si sono candidati: giovani e pensionati, uomini e donne. E chi ha scelto questa modalità di pagamento, dopo un po’ di formazione, ha un regolare contratto, un’assicurazione e tutte le dotazioni per svolgere in sicurezza il suo lavoro». Al comune toscano se ne sono aggiunti a oggi un altro centinaio, che provano a mettere in pratica il baratto fiscale. La legge lascia grande libertà alle singole amministrazioni nella scelta di quali sono i tributi che possono essere pagati così e dei requisiti di reddito per poter accedere all’agevolazione, e da solo qualche esempio dei possibili interventi da affidare ai cittadini: la pulizia delle strade appunto, la manutenzione delle aree verdi, il recupero e il riuso di immobili abbandonati, la valorizzazione dì un’area. «Mi stanno chiamando da tutta Italia per avere consigli pratici su come fare», dice Mungai. «E per questo il 16 ottobre organizziamo proprio qui a Massarosa un convegno sul tema con l’Anci, l’associazione dei comuni italiani».

Articolo di NICOLETTA SPOLINI pubblicato su Vanity Fair del 26 agosto 2015

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One Response to PAGO LE TASSE PULENDO STRADE

  1. Walter Rispondi

    23 agosto 2015 at 21:36

    E’ una ottima idea.Che dovrebbe essere adottata ovunque.
    Come la pulizia delle scritte sui muri che ancora oggi da trenta anni dalla apparizione della piaga del graffitismo selvaggio è sentita come una cosa impossibile da risolvere,che deve essere risolta solo da chi di dovere visto che “paghiamo le tasse per questo”.
    Ma sono trenta anni che diciamo questo e anche un allocco dovrebbe aver capito che ci sono difficoltà e che è molto più facile ed immediato pulirsi da soli uno scarabocchio che attendere per decenni aiuti dall’alto.Costa pochi euro e se si pulisce subito le tag non riappaiono la notte dopo.E’ facile con i mezzi che si hanno(gel economici che sciolgono le tag o sistemi tintometrici per avere vernici economiche dello stesso colore).:Non è più difficile e veloce del pulirsi i vetri del proprio negozio.Vogliamo pulire una tag in 5 minuti con pochi euro o vedercela davanti per decenni e decenni dicendo ma che schifo,ma che schifo perchè nessuno la pulisce?

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