«Baratto per chi non paga le tasse»

Padova

Era già accaduto ai primi di agosto: una ragazzina di 15 anni era stata sorpresa e multata dai vigili ad imbrattare con un pennarello una colonna del sottoportico di via Lippi all’Arcella. In quel caso la sanzione di 200 euro era stata “pagata” dalla madre con i lavori socialmente utili. La donna era stata occupata per una settimana nei servizi di guardiania di Palazzo Moroni, affiancando i vigili nel controllo di chi entra e chi esce dal municipio. Un “lavoretto” che era stato accettato di buon grado dalla madre, convinta di riuscire ad evitare una spesa imprevista nel bilancio familiare ed anche di fare pratica di un nuovo mestiere, essendo disoccupata: «È un provvedimento giusto, sia quello di punire chi sporca il bene pubblico, sia consentire di tramutare la multa pecuniaria in un servizio sociale. Per chi come me è senza lavoro non tirare fuori quei soldi, che non ho, è quantomai apprezzabile», aveva spiegato. E quella dei lavori socialmente utili è una possibilità che potrebbe essere allargata anche ad altri debiti. In particolare è il Movimento Cinque Stelle che si è fatto carico della proposta del «baratto amministrativo»: il lavoro per il Comune anche per chi non ha i soldi per pagare le tasse. La proposta prende spunto dall’articolo 24 della legge Sblocca Italia (legge 164 del 2014), che prevede “Misure di agevolazione della partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio”, fornendo la possibilità ai cittadini che non riescono a pagare le tasse comunali, o risultano morosi, di commutarle in lavoro utile. Una mozione, firmata dai due “grillini” in consiglio comunale Francesca Betto e Giuliano Altavilla, è stata depositata in consiglio comunale. Oggi pomeriggio ne discuterà la seconda commissione. «È una mozione che mira a garantire il cittadino in difficoltà – spiega Betto – Sulla questione ho notato interesse anche da parte della maggioranza spero che, mettendo da parte i pregiudizi ideologici, possa essere una proposta condivisa e trovare una larga maggioranza». Sulla questione pesa il fatto che pagare le tasse lavorando vorrebbe dire minori introiti per le casse comunali. Perciò servirebbe trovare delle forme di risparmio: «Le modalità possono variare comune per comune e possono essere concordate con i tecnici – chiarisce Francesca Betto – Porteremo gli esempi di regolamenti già approvati a Belluno, Bari e Bologna».

Articolo de Il Mattino di Padova di Claudio Malfitano del 29 Ottobre 2015

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2 Responses to «Baratto per chi non paga le tasse»

  1. carmela caruso Rispondi

    29 marzo 2016 at 18:21

    sono proprietaria di immobili che non mi consentono di pagare le tasse sugli stessi, non riesco da circa due anni a pagare l’imu, sono in attesa di occupazione. mio marito ha 63 anni ma non percepirà la pensione minima perché io ho il reddito immobiliare che non mi consente neanche di vivere. è possibile per me inoccupata pagare l’imu in altro modo? con il baratto? grazie

    • Andrea Rispondi

      30 marzo 2016 at 14:09

      Gentile Carmela, la nostra associazione onlus Retake Milano, si è resa disponibile a fare da tutor per l’ammnistrazione pubblica per il progetto del baratto amministrativo ma siamo ancora in fase di registrazione. Onestamente non sparei ancora dirle se le tasse insolute che ci ha indicato siano assolte attraverso il baratto, dovrebbe chiedere al Comune di Milano.

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