Angeli a Venezia Ripuliti i muri

Venezia

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La vicenda

Domenica scorsa alcune decine di anarchici e antagonisti hanno compiuto un raid vandalico a Venezia imbrattando muri e vetrine. Circa 50 di loro sono già stati identificati dalla Digos Ieri 150 volontari si sono dati appuntamento per ripulire la città dalle scritte con la vernice spray lasciate due giorni fa dai vandali.

Hanno cominciato con la nebbia, hanno finito con il cielo limpido. Infreddoliti e orgogliosi. Cappellino in testa, secchio in mano, spazzolino da denti portato da casa, setole medie o dure, e la tuta da imbianchino gentilmente offerta dalla ferramenta Beppa di Castello. Erano in 150, all’appuntamento di ieri mattina nel Sestiere di San Polo. Avevano risposto tutti all’appello lanciato su Facebook dall’associazione «Masegni e nizioleti»: masegni , macigni in veneziano, sono i blocchi di trachite euganea che compongono la pavimentazione della città lagunare, mentre i nizioleti , piccole lenzuola, sono quelle «tovagliette» di calce bianca con le indicazioni topografiche e toponomastiche. «C’erano persone di ogni età, ma io sono rimasto colpito dai 14-15enni arrivati con i genitori, che hanno lavorato fino alle due senza nemmeno mangiare», racconta Nicola Tognon, vicepresidente dell’associazione che ha promosso il flash cleaning di ieri per rimediare ai danni fatti dagli anarchici che sabato sera hanno imbrattato vetrine e muri di Venezia, danneggiando 72 siti. La Digos ne ha già identificati 50 e dice che hanno agito con modalità tipica da Black bloc. «Non parlo di pene esemplari, ma almeno tre giorni di carcere glieli vogliamo far scontare a questi? E poi, quando escono, li vogliamo mandare a pulire ciò che hanno sfregiato? È normale che nessuno paghi?», si sfoga il sindaco Luigi Brugnaro. Lui su Twitter ha ringraziato i volontari che si sono dati da fare con spugne e spazzole. «Grazie a quei Cittadini che oggi stanno ripulendo le scritte e i danni causati dagli ignoranti dell’altro giorno. Dovrebbero pagare loro!». Brugnaro ne approfitta per contestare i tagli ai fondi previsti dalla legge speciale. «Ci hanno tolto 120 milioni l’anno negli ultimi dieci anni. Noi la città la spazziamo a mano ogni giorno, solo nel centro storico questa operazione costa 30 milioni. Adesso per occuparci degli ultimi atti vandalici dovremo tagliare da un’altra parte». Gli anarchici di Questacasa Nonèunalbergo replicano che «lo “scempio” di Venezia è abitare in una città dove ci sono più alberghi che case abitate» o «lasciare che il patrimonio storico venga venduto». Intanto i veneziani hanno dato una robusta mano. E non solo loro. «È da un anno che sono volontario dell’associazione. Per me resta un mistero che qualcuno possa voler danneggiare questo patrimonio dell’umanità», racconta Philippe Apatie, francese di 49 anni, fotografo. Si è trasferito qui più di tre anni fa. «Oggi mi sono occupato soprattutto di cancellare i graffiti sui muri. A un certo punto abbiamo ripulito la parete di una gelateria e la ragazza che ci lavorava è uscita fuori e per ringraziarci ci ha offerto un gelato». La tecnica da usare era semplice. Spiega Tognon: «Abbiamo fatto spennellare le pietre con il gel antigraffito, poi le abbiamo fatte coprire con la pellicola trasparente che si usa in cucina. Dopo un po’, abbiamo fatto usare gli spazzolini. Non siamo restauratori di professione, ma sappiamo come intervenire sul piano tecnico e professionale». Lo scrittore Alberto Tosi Fei è uno dei promotori del raduno di ieri. Dice: «L’episodio di sabato ha prodotto un risveglio generale, una presa di coscienza maggiore. Abbiamo fatto tanto, ora è giusto che il resto della pulizia la facciano il Comune e chi ha imbrattato».

I precedenti

angeli firenze Gli «Angeli del Bello» puliscono e pitturano via del Fico, a Firenze, lo scorso agosto. L’associazione è nata nel 2010.

 angelo milano Un volontario ripulisce una delle vetrine imbrattate durante il corteo antiExpo il 1° maggio, giorno dell’inaugurazione

Articolo del Corriere della Sera del 9 Dicembre 2015 di Elvira Serra

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One Response to Angeli a Venezia Ripuliti i muri

  1. Enza P.C. Rispondi

    9 dicembre 2015 at 14:13

    Quello che pulisce le vetrine a Milano il 2 maggio, dalle 9 del mattino, non è soltanto “un volontario”, è uno dei volontari attivi di Retake Milano, che hanno lavorato ininterrottamente da quella mattina, e poi la mattina dopo e il pomeriggio successivo e anche “quando s’è mosso il corteo – Nessuno tocchi Milano -.e non smette mai…

    Strano che si nominino gli Angeli del Bello di Firenze e si tenga nascosta una realtà come l’Associazione Retake MIlano onlus, che in città, da inizio 2015, ha già portato a termine più di 25 importanti eventi di cleaning, accompagnato al volontariato più di 600 persone e spiegato a 200 bambini, andando nelle scuole affinché distinguano la legalità dall’illegalità, e portandoli fuori classe per azioni attive: a pulire gli atti vandalici di altri.

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