Nuovi disegni osceni a Santa Chiara imbrattato con lo spray il campanile

NAPOLI

Umiliato da nuovi e osceni graffiti il campanile di Santa Chiara: un simbolo fallico disegnato con una bomboletta spray nera si è da poco aggiunto alle scritte incivili che tormentano il complesso monumentale. Alla base del marmo bianco della torre, restaurata pochi anni fa dopo lunga attesa, i nomi dei vandali deturpatori si accavallano uno sull’altro. «Andrea e Giuseppe, Fabio ti amo by Giovanna» sono alcune delle firme in rosso e nero degli incivili che, fallo a parte, hanno prodotto pure un teschio e un cuoricino come penose decorazioni. Il campanile è ridiventato uno scarabocchio, con l’aggiunta del disegno fallico. «Queste scritte sono fresche di poche settimane – dice il presidente della II Municipalità, Francesco Chirico – Dalla fine degli anni ’90 lo Stato non eroga fondi per la manutenzione ordinaria di Santa Chiara. Alfano e Francheschini hanno abbandonato il campanile, proprietà del Fondo Edifici di Culto, che è a sua volta un organo del ministero dell’Interno. L’Isis distrugge i monumenti con la forza, loro li distruggono abbandonandoli». Facciamo un passo indietro: quattro anni fa il campanile fu restaurato, con fondi della Provincia, e «da allora non si è più visto un soldo – aggiunge Chirico – Circa un anno fa, con l’aiuto di volontari, furono ripulite alcune scritte. Altro fatto grave: da settembre 2014 la copertura del campanile risulta lesionata e ci sono infiltrazioni d’acqua. Nonostante le tre richieste scritte fatte da noi e dalla soprintendenza, lo Stato non ci ha mai risposto». In pratica, da un anno e mezzo piove nel campanile. Ma a parte la torre, tutto il complesso versa in condizioni pietose. Il muro tufaceo della chiesa è un murales per graffitari senza talento. L’ingresso laterale dell’edificio è ancora un luogo di ritrovo per ubriaconi, come testimoniano le bottiglie di birra lasciate a terra. La scala di marmo è in uno stato catastrofico. La situazione igienica, almeno quella, è migliorata da circa un anno, da quando cioè i giardinetti sono diventati un’area giochi per bambini. Ma i vandali, armati di pennarello, a marzo scorso sono arrivati all’interno della chiesa e hanno deturpato con scritte e nomi i sarcofagi del XIV-XV secolo. «Le scritte sono ancora lì», dice Chirico. «C’è in atto uno studio di fattibilità per il recupero di alcuni di questi sarcofaghi all’interno della Basilica spiega Pino De Stasio, consigliere della II Municipalità con delega al centro storico – Per il restyling dell’arredo urbano delle vie circostanti, anch’esse malridotte, si aspetta invece la partenza del Grande Progetto Unesco, che si spera imminente visto che i lotti sono stati assegnati a ottobre. Il Ministero deve intervenire. Servono fondi non solo per Pompei ma anche per i monumenti di Napoli. Il Fec, coproprietario del complesso assieme alla Curia e proprietario del campanile, incassa decine di migliaia di euro annui per l’entrata dei turisti (6 euro a persona) nel chiostro maiolicato, anch’esso di sua proprietà. Dove finiscono questi soldi? Perché non vengono reinvestiti per il recupero del resto di Santa Chiara?». La II Municipalità ha stanziato 20mila euro per la pulizia delle scale di marmo e per alcuni punti della vicina chiesa del Gesù Nuovo. A breve partirà la gara e tra due settimane dovrebbero iniziare le operazioni. Per i muri tufacei di Santa Chiara, 20mila euro non bastano. Federica Guatieri, studentessa universitaria, ha 22 anni e spesso legge nei pressi del campanile: «Non ho memoria di Santa Chiara senza scritte – osserva – Peccato, qui c’è una delle torri campanarie più vecchie d’Europa. Magari una vigilanza notturna o una videosorveglianza potrebbero combattere il problema».

ARTICOLO DI GENNARO DI BIASE DEL 29 GENNAIO 2016, IL MATTINO

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One Response to Nuovi disegni osceni a Santa Chiara imbrattato con lo spray il campanile

  1. Annetta Milone Rispondi

    29 gennaio 2016 at 20:44

    “Monastero e Santa Chiara…tengo o core scuro scuro…penso a Napoli comm’era, penso a Napoli comm’è…”

    Ma non si trovano proprio angeli che tolgano entro poche ore le porcherie…prodotte da spregevoli ignoranti?
    Basta che tutti questi incaricati, assegnatari, enti, ecc. ecc. che sembra se ne debbano occupare prime o poi, decidano nel frattempo di affidare il tutto all’attenzione costante di qualche cittadino volontario, uno che ama quel luogo e lo vuole proteggere. Chissà quanti napoletani e pure stranieri sarebbero disposti a provvedere…

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