Corso Bazoli, «ora i parcheggi» Pilastri del metrò, scelti i writer

BRESCIA

Tratto fino a via Serenissima a bilancio nel 2017. «Hub» servizi sociali Il quartiere: «Spaccate notturne e molte aree incolte e abbandonate»

Dieci writer per dieci piloni. I graffitari non sono ancora noti, i pilastri invece sì: sono quelli che reggono il viadotto delle metropolitana lungo corso Bazoli a Sanpolino. In questi giorni un gruppo di detenuti sono al lavoro per preparare il fondo, ad aprile si dipingerà il cemento armato. «Saranno due giorni di festa» ricorda l’assessore Valter Muchetti. Otto artisti sono stati chiamati direttamente, gli altri due scelti per gara pubblica. I vincitori sono stati individuati l’altro ieri da una commissione con le accademie Laba e Santagiulia . Finito con i pilastri, il Comune dovrebbe guardare in basso, al pezzo di terra sottostante: il consiglio di quartiere chiede il parcheggio mai realizzato. E una pista ciclabile che si colleghi con il tratto abbozzato lungo via Fiorentini. Lì quando piove sembra una palude. «Ci sono 300 mila euro per un centinaio di posti auto, alcuni a rotazione per chi si ferma nei negozi altri a mo’ di parcheggio scambiatore». I residenti aspettano con ansia la farmacia e un ufficio postale: avranno la prima «forse entro l’anno». Ma tengono soprattutto ad una soluzione per il terreno che sorge tra via Foresti e via Alberti. Un esempio -spiegano – di quei terreni che hanno fatto da discariche per i cantieri. Vorrebbero un’area cani. Sono rimasti a bocca asciutta dopo che la scorsa amministrazione aveva varato il progetto di un parco attrezzato con una sorta di vulcano per i giochi dei bambini «che però costava quasi 400 mila euro». Non hanno visto né parco né vulcano. E allora hanno portato in Loggia 353 firme. Il vulcano non lo vedranno comunque, è stato stralciato, il parco chissà: prevede area cani e piastra per basket e volley «ma si fa a scomputo degli oneri di urbanizzazione e le imprese a cui spetta sono in difficoltà», spiega Muchetti. Insomma l’idea del giardino è rimasta ma i tempi saranno lunghi. Intanto dal quartiere arriva la proposta alternativa: facciamo un parco energetico.

IN CORSO BAZOLI arriverà, dove c’è l’anagrafe, uno dei cinque «hub» previsti nella riforma dei servizi sociali. E tra i desiderata ce ne è uno annoso: quando si apre il tratto di corso Bazoli che sbuca su via Serenissima? Sarebbe il terzo ingresso-est sulla città, ma a bilancio quest’anno ci sono solo 300mila euro, mentre 1,8 milioni che servono sono sul 2017. Occorrono le coperture economiche per partire.Due nodi ancora: quello della sicurezza, che sconta la piaga delle spaccate notturne, vittime le vetrine e i registratori di cassa dei negozi. «Avremmo bisogno di un poliziotto di quartiere». E la cultura, che si può simboleggiare nel Piccolo Teatro Libero di via Martiri delle Foibe: chiuso dall’estate scorsa da quando la cooperativa che lo gestiva ha mollato, piegata dal peso dei costi «e senza l’aiuto delle istituzioni».

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