TORINO
Karim Cherif, il writer trentunenne delle «panchine rosse», mentre racconta il loro significato sembra far riferimento al leghista Salvini. «Le panchine servono a parlare della violenza sulle donne – dice -. Hanno un valore educativo per i più giovani che stanno crescendo e devono costruire le proprie impostazioni mentali. Per molti adulti è quasi impossibile far cambiare idea». A chi accusa che i 1500 euro del progetto sono mal spesi, risponde: «Dietro alle panchine c’è un lavoro svolto dall’associazione Acmos nelle scuole del quartiere. Sono loro che prendono i soldi, una piccola parte è investita nei materiali per restaurare le sedute, i colori e la benzina». Vietato evocare la campagna elettorale: «La politica non c’entra. Io penso al valore etico e morale di questo progetto».
PAOLO COCCORESE, LA STAMPA 3 APRILE 2016
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