Caccia alla somiglianza nel volto realizzato con lo spray dal writer Macs. Per tutti è uguale al sindaco Borghi. L’artista assicura: “Non l’avevo mai visto prima” Una Dozza animata di turisti ha fatto da palcoscenico venerdì sera a “Luce ai Muri”, la sessione notturna del “Muro Dipinto” che ha visto gli artisti apportare gli ultimi ritocchi alle loro opere, con un sottofondo musicale dal vivo che ha aggiunto fascino alla serata. L’appuntamento notturno ha fatto da premessa all’inaugurazione della XXIV Biennale del Muro Dipinto, avvenuta ieri alle 17.30, alla presenza degli artisti Simone Berti,Aleksejs Naumovs, Andrea Sala, che hanno dipinto a Dozza e Macs e Tellas, che hanno operato a Toscanella del sindaco di Dozza Antonio Borghi, del presidente della Fondazione Dozza Città d’Arte, Angelo Varni, della curatrice della rassegna Fabiola Naldi. Occhi puntati ai murales e sorrisi per l’opera di Macs (foto grande). La somiglianza del suo uomo ritratto con il primo cittadino Borghi ha fatto sorridere non pochi spettatori. Ora le opere sono completamente fruibili, svelate dalle impalcature e dalle scale che hanno consentito agli artisti di salire fino ai muri loro assegnati, ed entrano così a fare parte della galleria d’arte a cielo aperto che è Dozza, con i suoi oltre novanta affreschi a decorare il borgo medievale e con Toscanella che costituisce una vetrina importante per il writing e la street art. Sempre ieri è avvenuta l’inaugurazione della mostra “’60 Muri dipinti. Alle origini del Muro Dipinto”, che rivisita gli Anni Sessanta, cioè il primo decennio della rassegna. Allestita nella pinacoteca della rocca, si tratta di una mostra documentaria e artistica al tempo stesso, che unitamente alle foto degli artisti al lavoro presenta anche le opere di importanti maestri (rimarrà aperta fino al 26 gennaio 2014). Oggi il programma prosegue con l’iniziativa “Antichi muri dipinti” che, per la seconda edizione consecutiva, restituisce al pubblico e agli abitanti di Dozza antichi affreschi di epoca rinascimentale recuperati all’interno della Rocca e lega la Biennale 2013 al passato più remoto.
Alle 11 verrà presentato ufficialmente il restauro degli affreschi della loggia aperta al primo piano della Rocca, realizzato con la cura e il sostegno dell’Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali dell’Emilia- Romagna – Servizio Musei. All’inaugurazione saranno presenti Antonio Borghi, Sindaco di Dozza, Angelo Varni, Presidente della Fondazione Dozza Città d’Arte, la Dottoressa Laura Carlini Responsabile del Servizio Musei di IBC, la Dottoressa Marta Cuoghi Costantini Responsabile del progetto per IBC, la Dottoressa Emanuela Fiori della Soprintendenza per i beni artistici, storici ed etnoantropologici di Bologna che ha diretto i lavori di restauro, la Dottoressa Patrizia Grandi Responsabile del Museo della Rocca di Dozza, Fabi Bevilacqua di CRC Restauri che ha eseguito il restauro. Le decorazioni risalgono al Cinquecento quando Dozza divenne feudo dei nobili Campeggi i quali fecero costruire, all’interno delle mura sforzesche, il “palazzo in Rocca” il cui prestigio fu arricchito dagli apparati pittorici oggi portati alla luce.
I dipinti della loggia erano coperti da tinteggiature a più strati in cui si sovrapponevano ben dieci diverse coloriture. Il restauro ha richiesto circa sei mesi di lavoro articolato in diverse fasi di intervento. Dunque, un progetto impegnativo che ci consente oggi di apprezzare appieno l’eleganza della loggia. Sulle pareti si ripetono specchiature decorate a grottesche, con una forte policromia, che saturano spazi confinati dall’orditura architettonica di paraste marmorizzate e cornici. Nella volta ribassata era dipinta una complessa composizione affollata da figure allegoriche, putti, fogliami, frutti e uccelli, di cui restano tracce sull’intera superficie, disposti attorno alle tre cornici a festoni ritrovate al centro del soffitto. Il restauro ci ha restituito il gusto di una decorazione manierista applicata ad una loggia aperta, una testimonianza abbastanza rara proprio per la natura di tali spazi particolarmente esposti al deterioramento causato dagli agenti atmosferici. Nel pomeriggio, inoltre, dalle 13.30 alle 19.30, nel portico del Comune, in via XX Settembre 37, a Dozza, Poste italiane, Filiale di Bologna Provincia presenta lo Speciale annullo filatelico figurato dedicato al “Muro Dipinto”. Poi, dalle 15 con ritrovo in rocca sforzesca, prende il via il laboratorio “Non si scrive sui muri!!!” rivolto ai bambini dai 6 agli 11 anni, che saranno guidati alla scoperta di tutte le opere che si sono accumulate nel corso delle varie edizioni della biennale d’arte. L’attività proseguirà poi nella corte interna della rocca, dove i ragazzi saranno accolti per un laboratorio pratico, a cura di Artemisia Soc. Coop. e realizzeranno con carta, forbici, colla e colori, la loro personalissima opera ispirata al Muro Dipinto.
La partecipazione è gratuita ma a numero chiuso. È necessario iscriversi telefonando allo 0542 678240. Da segnalare, infine, che l’edizione 2013 del Muro Dipinto porta nuova luce anche all’affresco “Veduta dell’isola di San Giorgio a Venezia” realizzato da Norma Mascellani nella Biennale del Muro Dipinto del 1995, posto nel portico del municipio (via XX Settembre, 37) a Dozza.
Articolo apparso il 15 settembre su La Voce
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