Scritte sul Duomo, scatta il piano anti vandali

Cinque segni di vernice scoperti ieri all’alba sul portone d’ingresso e sui marmi. Indaga la Procura L’allarme di Caloia: ogni anno 20 imbrattamenti e danni per 50 mila euro. Polemiche sulla sicurezza Caloia Pattuglie, telecamere e luci ci sono. Di più non si può fare

Le scritte (imbrattamenti) sono cinque. Quella più visibile, due parole in vernice bianco/argento, sul portale centrale del Duomo. Poi un’altra, sul marmo proprio a fianco. E ancora, un paio di lettere che sembrano «dc» su un lato della cattedrale; una prova di vernice; infine una parola in colore azzurro («Distwy» o «Distroy») sui pannelli della Veneranda Fabbrica. Sono state scoperte ieri mattina, poco dopo le 7. Vandalismo writing sul monumento simbolo di Milano. Anche se, il responsabile, non sembra un graffitaro.

Polizia, carabinieri, Polizia locale, il pubblico ministero Elio Ramondini (che si occupa di indagini sui writer ): la mattinata di ieri è iniziata con tutte le forze dell’ordine intorno a quelle poche lettere. Che al momento sembrano incomprensibili e che entro mezzogiorno erano state già cancellate. Un rischio sul quale si sono concentrati subito gli inquirenti, in particolare della Digos, sembra scongiurato: i segni non conterrebbero alcun messaggio a sfondo terroristico. L’inchiesta del Nucleo tutela decoro urbano della Polizia locale si concentrerà dunque sull’esame di decine di ore di filmati delle telecamere. Per ora le ipotesi sono queste: un writer alle prime armi; un writer esperto ma che ha voluto dissimularsi; o molto più probabilmente un semplice imbrattatore. L’Associazione nazionale antigraffiti commenta: «Siamo preoccupati per questa evoluzione sempre più vandalica, che non rispetta più neanche i monumenti che rappresentano Milano e i suoi cittadini». In realtà il Duomo «soffre» regolarmente: 50 mila euro l’anno per ripulire i muri della cattedrale dai graffiti, «circa 20 imbrattamenti l’anno: e con il nuovo sistema di controllo inaugurato a fine anno scorso purtroppo nulla è cambiato», dice con un qualche sconforto Angelo Caloia, presidente della Veneranda Fabbrica. E aggiunge: «Le pattuglie sorvegliano tutta la notte, ci sono le 20 telecamere, l’illuminazione speciale: eppure non funzionano da deterrente sufficiente per i writer . Noi più di così, a livello di sicurezza, non possiamo fare». Episodi come quello del paracadutista che si lanciò dalle guglie eludendo il vecchio sistema di sorveglianza «non accadranno più – conclude Caloia – gli imbrattamenti, invece, temo che continueranno. Anche se il Duomo è già tra i monumenti meglio sorvegliati di tutta Europa, e il più sicuro d’Italia». Da questa notte la vigilanza sarà rafforzata.

Articolo di Elisabetta Andreis e Gianni Santucci apparso su Corriere della Sera il 7 novembre 2014

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5 Responses to Scritte sul Duomo, scatta il piano anti vandali

  1. Mariella Mastronardi Rispondi

    7 novembre 2014 at 22:39

    SIAMO ALLA FOLLIA! L’ITALIA L’UNICO PAESE DEL COSIDDETTO MONDO CIVILE E INDUSTRIALIZZATO A NON AVERE UNA LEGGE SEVERISSIMA CHE FACCIA MORIRE SUL NASCERE CERTE VELLEITA’, A NON AVERE UNA COSCIENZA CIVICA. E’ORA CHE QUALCOSA CAMBI E’ SCRITTO IN UN ARTICOLO CHE AVETE PUBBLICATO: BATTIAMO I PUGNI CON IL GOVERNO, COMBATTIAMO LA SUA SORDITA’, FIRMIAMO LA PETIZIONE PROPOSTA DAL GRUPPO DI FIRENZE E VINCIAMO LA BATTAGLIA DELLA LEGALITA’!!

    • Andrea Rispondi

      7 novembre 2014 at 23:18

      Sono anni che l’Associazione denuncia questa situazione assurda. La petizione proposta da Firenze e da noi promossa a tutte i volontari d’Italia sarà presto proposta alle sedi opportune. Domani, a Roma, i Retake di Roma e Milano e una rappresentante degli Angeli del Bello si confronteranno anche su questo importante documento. I tempi sono maturi: l’Italia non può rimanere a guardare che i vandali la rovinano.

      • Marialuisa Amato Rispondi

        12 novembre 2014 at 16:37

        Andrea, tienici informati! Grazie

        • Andrea Rispondi

          12 novembre 2014 at 17:21

          Ciao Marialuisa, c’è grande fermento in questo momento, forse per le bordate ricevute… Tipico italiano: mai prevenire ma sempre curare in modo rapido e doloroso. Meno male che sono anni che facciamo sensibilizzazione.
          Comunque il Duomo è tornato pulito ma la situazione vandalica è in continua espansione.
          A presto.
          Andrea

  2. Enza P.C. Rispondi

    9 novembre 2014 at 08:17

    RIPOSIZIONO QUI LE PREOCCUPAZIONI GIà ESPRESSE A COMMENTO DI UN ALTRO ARTICOLO IL 29 OTTOBRE 14. POCO PRIMA CHE IMBRATTASSERO ANCHE IL DUOMO

    MA LO STESSO GIORNO HO SENTITO DIRE CON CONVINZIONE DAL NOSTRO SINDACO, ALL’ASSEMBLEA DELL’ANCI, A SINDACI IN ARRIVO DA TUTTO IL PAESE, A RENZI, A MARONI, ECC.ECC, CHE “MILANO è BELLISSIMA” -

    NO SINDACO PISAPIA: MILANO “E’ IMBARAZZANTE” PERFINO PER CHI ARRIVA DA PAESI DOVE POVERTà E DEGRADO IMPERANO.
    LA CITTà DEL BENESSERE E DEL LAVORO E DI EXPò.. PER ORA, EFFETTIVAMENTE, COMUNICA SOLO -CECITà ISTITUZIONALE.

    SIA DA PARTE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE – SIA DA PARTE DEL MINISTRO FRANCESCHINI “CHE PILATESCAMENTE , RIFERENDOSI AL DUOMO (SEPPUR SOLLECITATO DA TEMPO A PRENDERE ATTO DELL’ATTUALE – ASSURDA IMPOTENZA NORMATIVA NEL REALE CONTRASTO AL VANDALISMO)- HA AFFERMATO CHE :NON è DI COMPETENZA DEL SUO MINISTERO LA SICUREZZA”.

    RENZI -PURE RIPETUTAMENTE SOLLECITATO- TACE. E NON DOVREBBE PROPRIO PIù – PERCHè MENTRE CERCA DANARO OVUNQUE IL DANNO PROGRESSIVO, PRODOTTO OGNI GIORNO, DAL VANDALISMO NELL’EX BEL PAESE FA SCENDERE A PICCO IL GRADIMENTO DEI TURISTI MIGLIORI. VANNO ALTROVE DOVE ARRIVANDO NON TROVANO TUTTO SPORCO E DEVASTATO GRAFFITATO A SPREGIO. NON PER RAGIONI ESTETICHE MA PERCHè PERCEPISCONO NETTAMENTE CHE QUI NON C’è CONTROLLO E SICUREZZA E HANNO TIMORE PER LA LORO INCOLUMITà. LO DICONO TUTTI I SOCIOLOGI ANCHE IN PERFETTO ITALIANO. BASTA ASCOLTARLI.

    E QUESTA SI SAPPIA è ECONOMIA NEGATIVA CHE AZZOPPA..TUTTO

    Enza P.C.Rispondi
    29 ottobre 2014 at 06:17

    Leggo:”A Milano c’è quella che è stata nominata “Unità tutela decoro urbano” della Polizia locale, che con l’appoggio dell’Associazione nazionale antigraffiti, e in stretta collaborazione con la Procura della Repubblica del capoluogo lombardo, si dà da fare per combattere il cosiddetto “graffitismo vandalico”.
    Verissimo- Si a Milano c’è da tempo la volontà e l’ansia di tanti cittadini che lavorano ben oltre la logica, l’inevitabile fatica, e l’impegno economico “individuale”. Gente che, seppur distratta dalle mille realtà complicate, gradevoli e sgradevoli nella città simbolo del lavoro, hanno la grande PREOCCUPAZIONE che pur aspettando a breve EXPO’ SI STENTI ANCORA A PRENDERE DECISIONI INDISPENSABILI.
    Bisognerebbe fare molto, molto, molto di più e soprattutto “FARE SUBITO”.
    La malattia cronica italiana è il buonismo e la voglia di dare sempre una connotazione politica a tutto.
    Questo ha permesso la confusione assurda fra “ipotetica espressione artistica e pura azione vandalica”.
    I nostri “ragazzi” devastano tutto qui perché gli adulti sono incapaci essere rigorosi, esemplari e rispettosi del pubblico.
    La città è solo il prolungamento della casa, ma la trascuratezza e il concetto che il pubblico, essendo di tutti, anziché da difendere a spada tratta, si possa spregiare rappresentano il male endemico dell’Italia, Il Bel Paese è devastato e devastabile.
    Appartamenti pulitissimi dentro e palazzi e strade disgustose non sono tollerate all’estero.
    E i nostri espressivi writer, che deturpano con demenziali tag tutto, quando vanno altrove molto difficilmente imbrattano. Come mai?
    Perché le amministrazioni che hanno l’OBBLIGO DI GARANTIRE IGIENE, DECORO, LEGALITà non si basano su ridicole “interpretazioni artistiche individuali”, ma fanno il loro dovere. E hanno strumenti adeguati per farlo.
    CHI SPORCA E VANDALIZZA è UN DELINQUENTE e IN ALTRI PAESI EUROPEI PAGA MULTE DA 25MILA EURO e oltre . PUNTO.
    In Italia, invece, si COCCOLANO e tollerano perfino i devastatori seriali, che fanno cortei autorizzati e intanto distruggono “liberi di distruggere” la dignità di interi quartieri, dove alloggiano inermi cittadini.
    Leggere nell’articolo che ” NESSUNO SI ASPETTA CONDANNE SPIETATE, MA LA PULIZIA DELLE PARETI SPORCATE, MAGARI SI.” è la tristissima unità di misura di come tutto sia opinabile e magari perdonabile. Un buffetto sulla guancia sporca di colore e via. “E dai son ragazzi!” si preferisce pensare in Italia.
    NO NO “SONO VANDALI, CHE PERò NON IMBRATTANO ALL’ESTERO”, a causa delle punizioni chiare e nette. Mentre altri vandali che apposta arrivano dall’estero si divertono molto sui nostri preziosi monumenti e nelle nostre storiche e belle città. Tanto… non c’è controllo e non c’è punizione pecuniaria adeguata agli standard europei. E’ un banale fatto migratorio.. da noi arriva ormai quel turismo lì e.. l’altro, quello di una volta, che porta rispetto al Paese e ricchezza, preferisce andare altrove… ma è cosa nota a tutti ormai.. tranne pare a chi legifera “più e più volte sollecitato A FARE COME FANNO DOVE è PULITO E ORDINATO”.
    E’ diventato PATETICO il delegare a ogni giornalista, sindaco, consigliere o associazione di volontariato la personale “Guerra Santa al degrado dell’Italia semi-distrutta e aggredita quotidianamente”.

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