MILANO – Emanuele Lazzarini, Pd: “È vero ci sono stati dei ritardi, adesso la delibera è in dirittura d’arrivo. Ma niente in zona 1″
Dovevano essere cento tra muri, facciate e cavalcavia sui cui i writer avrebbero potuto dipingere liberamente. Ma a sei mesi dalla promessa dell’assessore ai lavori pubblici Carmela Rozza, ancora non si è visto niente. E gli street artist, adesso, protestano. «Ma dove sono questi muri – si sfoga Pao, uno tra gli artisti più noti del circuito milanese – ? Semplicemente non esistono. Stiamo ancora aspettando questa famosa delibera: per ora tante chiacchiere e la stessa idea di tolleranza zero propria di tutte le passate amministrazioni di destra». Un tavolo con gli artisti è aperto da anni, ma i risultati raggiunti sono pochi. «Milano dovrebbe fare come altre città europee – aggiunge lo street artist Frode, tra i primi a sedere a quel tavolo – concedere spazi, innalzare il livello culturale, innescare il famoso circolo virtuoso che spinge i ragazzi a fare di meglio. Ma tutto sembra immobile».
I cento muri erano una promessa fatta a luglio, il giorno della ripulitura della palazzina Liberty. Il progetto parlava di superfici di proprietà del Comune su cui dipingere senza dover chiedere l’autorizzazione e senza essere sanzionati. Con una strategia ben precisa: attivare informalmente un circuito virtuoso per sollecitare associazioni, crews, singoli artisti e portarli a dipingere laddove ora c’è solo degrado. Un modo per accogliere le moltissime richieste dei writer di avere spazi dove esprimersie allo stesso tempo per riqualificare angoli della città.
Il progetto però è in ritardo, principalmente per tre motivi. Il cambio di deleghe sul tema (passate dall’assessore Bisconti alla Rozza), gli intoppi dovuti ai cambiamenti in corso d’opera (all’inizio si parlava di un festival degli street artist) e infine la lentezza delle zone nel comunicare l’elenco dei muri. «È vero, ci è voluto del tempo ma adesso la delibera è in dirittura d’arrivo – spiega Emanuele Lazzarini, consigliere comunale del Pd che ha seguito la vicenda – i muri saranno più di 130 e riguarderanno tuttii quartieri, tranne la zona 1». Da via Bacula in zona 8, al cavalcavia Don Milani in Barona, l’elenco è già stato stilato. Manca solo un via libera formale della giunta.
«Hanno ragione i writer – dice Fabiola Minoletti, portavoce dell’associazione nazionale Antigraffiti- il Comune deve mantenere le promesse, altrimenti la repressione rischia di essere inutile se non controproducente. Vietare ovunque la street art significa mettere tutti dalla stessa parte: i graffitari alle prime armi, i vandali e gli artisti migliori. I muri legali consentono ai più bravi di disegnare con calma, con risultati belli per tutti».
Articolo di LUCA DE VITO FRANCO VANNI pubblicata su La Repubblica il 4 febbraio 2015
Walter
9 febbraio 2015 at 09:50
Attenzione a quanto dice il consigliere Lazzarini consigliere comunale del Pd – i muri saranno più di 130 e riguarderanno tutti i quartieri, tranne la zona 1». -
Bene, sappiamo che l’enorme murale di DAX -zona 1-è stato cancellato per la riqualificazione della Darsena con la promessa però che verrà rifatto.
Ma non dicono che in zona 1 non saranno previsti murales?