PER RISOLVERE I GRAFFITI NON BASTA LA PULIZIA

PER RISOLVERE I GRAFFITI NON BASTA LA PULIZIA

Le iniziative dell’assessore Cadeo non sono utili se, ignorate dai cittadini, non vengono inserite in un contesto di prevenzione e legalità

L’Associazione Nazionale Antigraffiti segue con attenzione l’evolversi del fenomeno dei graffiti e dei loro autori sia nella sua espressione artistica ma purtroppo con maggiore frequenza nella sua negativa manifestazione di vandalico imbrattamento nei confronti della proprietà pubblica e privata.
L’Associazione condivide la reazione dell’Assessore al Decoro Urbano, Maurizio Cadeo, che manifesta apertamente l’insuccesso dell’iniziativa “I LAV Milano”, campagna fortemente voluta e sostenuta dal sindaco di Milano, Letizia Moratti, sin dagli inizi del suo mandato.

L’iniziativa del Comune, coordinata con l’AMSA, di ripulire gratuitamente gli stabili della città, non è stata percepita dalla cittadinanza: la percentuale è molto bassa e solo il 20% dei condomini ha sottoscritto un abbonamento. Il dato che maggiormente preoccupa è il disinteresse delle società a partecipazione comunale che, ad eccezione di Milanosport, non affidando il servizio di pulitura di muri all’AMSA, accentuano di fatto il degrado urbano dei loro edifici.
Il presidente dell’Associazione Nazionale Antigraffiti, Vittorio Pessina, comprende le perplessità dell’Assessore che, proponendo campagne gratuite di pulizia, non trova di fatto un riscontro tra chi ne dovrebbe usufruire e soprattutto da chi dovrebbe, come i presidenti e gli amministratori delegati delle municipalizzate, tenere conto delle indicazioni di Palazzo Marino.La spiegazione fornita da Dario Guazzoni, presidente provinciale dell’ANACI (associazione nazionale degli amministratori di condominio) di migliorare la pubblicità comunale, come quella proposta da Cadeo, non sono condivisibili alla luce dell’accordo stipulato tra Comune di Milano, ANACI e AMSA.

Più che di mancanza di senso civico, l’Associazione è più propensa a trovare la causa del disinteresse alla pulizia dei palazzi, per quanto riguarda i cittadini, alla frustrazione e all’impotenza che ne segue dall’impunità degli autori di tali azioni illegali. Si tratterebbe di una sorta di assuefazione a tale situazione di abbandono alla quale l’Associazione reagisce, da una parte sensibilizzando e incoraggiando le iniziative spontanee dei singoli cittadini, e dall’altra stimolando le varie istituzioni, suggerendo soluzioni per poter affrontare il problema e ottimizzando le risorse. A tal fine, oltre alla pulizia sostenuta con denaro pubblico, sarà il tanto atteso gruppo di vigili urbani, preposto alla tutela del decoro urbano, a dover disincentivare questo tipo di azioni. Non bastano solo le indagini della nuova task force: Comune, Prefettura e Procura dovranno collaborare per poter creare un network d’informazioni e segnalazioni per un rimedio a un fenomeno sempre più diffuso.
L’Associazione Nazionale Antigraffiti si presenta promotrice di tali sinergie suggerendo un percorso diverso alla sola pulizia che non deve essere intesa come semplice copertura di brutture per rendere del nuovo materiale a chi compie tali azioni ma semplicemente un ripristino all’ordine che non sia solo patrimoniale.

Andrea Amato

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