Articolo apparso su Il Giorno il 23 ottobre a firma di CHIARA GIAQUINTA
MELZO – CHI SBAGLIA, paga. Nel caso dei giovani «graffitari» che si ostinano a
imbrattare i muri della nuova stazione di Melzo, il detto dovrebbe tramutarsi in «chi sporca, pulisce». Una
pena che serve da esempio a chi ha ancora in mente di usare per puro divertimento vernice e spray sulle
pareti linde della nuova struttura ma soprattutto un metodo per risparmiare i costi necessari a rimettere a
nuovo i muri appena imbiancati. È il metodo scelto dal Comune di Melzo insieme alla polizia locale guidata
dal comandante Giansandro Caldara, che ormai da mesi tengono d’occhio i giovani writer. E in questo caso
la metafora è quanto mai azzeccata, visto che è proprio grazie alle telecamere puntate sulla struttura del
nuovi interscambio ferroviario che nelle scorse settimane due giovani melzesi minorenni sono stati pizzicati
all’opera. L’ARTE però non c’entra niente: i due si sono divertiti a lasciare le loro firme con bombolette spray e
poi si sono allontanati. Ma le telecamere hanno ripreso tutto e, grazie ai controlli effettuati dai ghisa, capire
chi fossero è stato semplice. Quando i due sono stati convocati al comando della Polizia locale,
accompagnati dai genitori, la sorpresa di essere stati «visti» è stata grande. Una sorpresa a cui è seguita la
paura per la pena che spettava loro. I regolamenti e la legge ne prevedono diverse, a seconda della gravità
dell’azione (tra quelle più «blande» c’è il pagamento di una multa salata), ma il Comune ha scelto una strada
diversa. «Più educativa e che serva da esempio per i giovani di Melzo appassionati di scritte sui muri -
spiegano l’assessore alla Sicurezza Antonio Fusé e il comandante della Polizia locale Caldara -. Abbiamo
deciso di parlare con i ragazzi, spiegare loro la gravità del gesto, visto che hanno rovinato un’edificio che è di
tutti, e chiesto loro di ripulire quello che avevano sporcato». Senza togliere ore allo studio e alla scuola,
ovviamente: i due giovani saranno impegnati nel fine settimana con straccio e solvente così da rimettere a
nuovo la facciata rovinata. Nel frattempo Comune e ghisa, confrontandosi con Rfi, stanno anche pensando a
risolvere la questione una volta per tutte coinvolgendo proprio i giovani writer e chiedendo loro di dipingere i
muri ma con una vera opera d’arte pubblica che possa rendere più bella la facciata dell’edificio.
davide
23 ottobre 2012 at 10:40
bah…se alla fine l’unica cosa che puo’ capitarmi e’ ripulire (a spese di chi poi?) non mi pare molto deterrente….
Andrea
23 ottobre 2012 at 10:56
A spese dei vandali che hanno imbrattato.
Fare ripulire chi ha sporcato è un ottimo deterrente.
davide
25 ottobre 2012 at 10:37
Andra, se e’ cosi’..allora ben venga!