Nuovo sfregio a Prato della Valle, vernice azzurra sulle statue «Deturpato un patrimonio»

 

Deturpate nuovamente alcune statue del Prato della Valle e i basamenti che delimitano i ponti all’ingresso dell’isola Memia. Ignoti vandali, nella notte tra sabato e domenica, hanno scritto messaggi d’amore, cuoricini e altri graffiti con vernice spray azzurra. Ad accorgersi di quanto era accaduto e a segnalarlo prontamente alla polizia municipale Daniele Bettella, titolare della storica drogheria Preti che si affaccia su una delle piazze più belle d’Europa ma, troppo spesso, presa di mira dai vandali. «Le scritte sono apparse dopo la festa dell’epifania – dice Bettella – un nuovo sfregio ai monumenti che ormai non è più tollerabile. È stato deturpato un patrimonio della città e di tutti noi. Le scritte sono state fatte in una zona che è abbastanza illuminata e ci sono le telecamere di sorveglianza che forse andrebbero aumentate. Mi auguro che vengano visionati i filmati e si possano individuare i responsabili di questo atto che ha profondamente indignato me e altri padovani».
Come ricorda Bettella non è la prima volta purtroppo che le statue ed i basamenti di Prato della Valle vengono sfregiati da persone che evidentemente non sono nemmeno in grado di capire il danno che provocano. I danneggiamenti infatti oltre a deturpare delle opere d’arte vanno anche a pesare economicamente su tutta la collettività. Le scritte infatti ora dovranno essere ripulite con costi diversi da quelli che consentono di sistemare un muro di un abitazione. La pulizia di monumenti imbrattati è costata complessivamente circa 180.000 euro nel 2011. Le statue del Prato sono penalizzate, come del resto un po’ tutti i monumenti all’aperto, con scritte lasciate da “turisti”, con cuori e, spesso, con scritte di tutti i generi. Non si tratta certo di writers, che hanno spazi di espressione in alcuni punti della città, ma di scritte a volte oscene o senza scopo. Nell’aprile del 2010 furono individuati sette ragazzini che invece di recarsi a scuola avevano preferito dare vita alla propria creatività sulle statue del Prato. Per punizione avevano dovuto ripulire tutto a regola d’arte.

 

: articolo apparso su Il Gazzettino di Padova

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