Il Comune di Milano si arrende e l’Assessore Maran consegna la città ai vandali

Siamo alle solite scuse. Oggi più giornali riportano la notizia che il Comune di Milano non ha più soldi per ripulire i palazzi pubblici.

Sono diversi mesi che la città è in balia ai vandali e ai manifestanti che devastano con scritte, acidi e punteruoli monumenti, palazzi storici, mezzi pubblici e vetrine. Da due anni Milano è dentro il vortice del degrado e nulla lascia presagire che qualcuno o qualcosa possa fermarlo.

L’Assessore all’Ambiente Maran si trincera davanti ai problemi dei soldi per non fare nulla. Noi, come cittadini volontari sensibili al problema degli imbrattamenti, abbiamo più volte invitato l’Assessore a sostenerci nelle iniziative che svolgiamo sul territorio nei cd Cleaning Day: la ripulitura di una via dalle scritte per dare un segnale in contro tendenza al vandalismo. Mai l’Assessore ha mai risposto o partecipato, dimostrazione che in realtà del problema non gliene importa nulla. Eppure i cittadini coinvolti spendono di tasca propria per i materiali utilizzati, spesso sostenuti da società private che regalano materiali e servizi per sostenere l’iniziativa.

Il Sindaco Pisapia, avendo visto da vicino i volontari nel cleaning di ottobre in via Giambellino, dovrebbe cominciare a prendere in seria considerazione tale fenomeno e soprattutto dovrebbe prendere dei provvedimenti per il comportamento così arrendevole del suo assessore. Non si può lasciare che scritte ingiuriose rimangano visibili  per mesi, su palazzi storici e sui monumenti. Non posso credere che il Comune di Milano rinunci a pulire i soli 100 monumenti presenti sul proprio territorio perchè non ha soldi.

L’Associazione Nazionale Antigrafffiti è pronta a trovare soluzioni a tale problema perchè siamo convinti che sia un problema di volontà, politica e non. L’Assessore Maran non può disinteressarsi al decoro della città e dall’altra, durante una manifestazione, girare in bicicletta lasciando che in sua presenza qualche attivista imbratti le strade con dello spray.

Il degrado chiama degrado e fare finta che il fenomeno non esista o sia impossibile non risolverà mai il problema. Un buon amministratore s’impegna a trovare soluzioni e non lascia che i problemi rimangano o s’ingigantiscono. Che il Sindaco faccia qualcosa prima che la città diventi irriconoscibile e vergognosamente sporca.

Da parte dei cittadini che amano la propria città ci sarà la piena volontà a sostenere azioni di contrasto al degrado.

 

Andrea Amato

Segretario Associazione Antigraffiti

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6 Responses to Il Comune di Milano si arrende e l’Assessore Maran consegna la città ai vandali

  1. Maurizio Rispondi

    12 gennaio 2013 at 22:16

    Può SEMBRARE che la decisione di abbandonare il problema del degrado urbano dovuto allo scempio del graffitismo selvaggio significhi l’abbandono di un problema minore.Ma non è così.Al degrado fisico di un’area urbana si collega anche un degrado sociale e comportamentale, che contribuisce ad aumentare le inciviltà anche in virtù del fatto che i cittadini tendono a “sfaldarsi” dal proprio territorio e da tutto ciò che accade nella propria realtà urbana, con la conseguenza del venir
    meno di ogni forma di controllo formale su cose e persone.
    I Paesi civili lo hanno capito da tempo.

  2. simona Rispondi

    20 febbraio 2013 at 18:03

    Non abito in una zona periferica, non abito in un zona disagiata bensì nella residenziale Via Castel Morrone, dall’altra parte della Questura di Via Poma.
    Stamattina ho trovato il furgone che uso per lavorare (i furgoni servono per lavorare, capite?), posteggiato regolarmente, con la fiancata ricoperta di scritte nere.
    Mi è venuto da piangere.
    E un po’ vecchiotto ma tenuto benissimo, è la mia immagine quando vado a fare le consegne, ho faticato tanto per rimetterlo in ordine.
    Ho fotografato l’opera d’arte e l’allegherò alla denuncia. Possibile che non sia possibile elaborare un database fotografico dei capolavori dei graffittari in modo che, quando vengono colti sul fatto, gli si possano imputare anche i danni precedenti?
    Scusate ma è stato un danno veramente grave, hanno colpito non solo il mio decoro ma uno strumento fondamentale per il mio lavoro.

  3. Andrea Rispondi

    11 marzo 2013 at 23:05

    Ti alzi la mattina per andare a lavorare e mantenere una famiglia e uno Stato che ti taglieggia e ti guarda come un nemico.

    Poi, il giorno che osi avanzare una pretesa banale, il diritto minimo di avere i tuoi strumenti di lavoro e la casa sulla quale paghi l’Imu preservati dai vandalismi di un paio di ragazzini frustrati, ti guardano come un matto.

    È qualunquismo dire che quanto riferisci è un segnale piccolo ma eloquente che viviamo in un paese infame?

    È demagogia osservare che uno Stato che non è in grado di tutelare i suoi cittadini da una banda di onanisti minorenni è uno Stato che ha fallito e non merita una goccia del nostro amor patrio, del nostro rispetto, delle nostre tasse?
    Per quanto può valere, mi dispiace tanto e ti esprimo la mia solidarietà.

    Non sono un vecchio, ho 39 anni, eppure guardo la mia Milano ridotta a una latrina da un manipolo di idioti impuniti, e guardo i miei concittadini e il mio sindaco fregarsene e mi viene voglia di andarmene all’estero.

  4. yo Rispondi

    14 marzo 2013 at 10:33

    uno che piange per dei “segni neri” sul furgone, forse deve rivedere i suoi valori… cioè per cui vale la pena piangere e cosa no.

  5. Walter Rispondi

    14 marzo 2013 at 12:37

    Tutta la mia comprensione per Simona.Dipende certamente dal mercato al quale offre il suo lavoro.Se fosse un mercato dedicato agli incivili,agli ignoranti che badano solo ai bisogni primari,questi ultimi non si accorgerebbero neanche dell’aspetto del furgone.

  6. Walter Rispondi

    14 marzo 2013 at 12:39

    Tutta la mia comprensione per Simona.Se il mercato al quale si rivolge con il suo lavoro fosse destinato agli incivili,agli ignoranti che badano solo ai bisogni primari,questi ultimi non si accorgerebbero neanche del decoro del suo furgone.

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