E’ un po’ come la storia della rana. Si narra di una rana che nuota tranquillamente in un pentolone sul fuoco.La temperatura sale lentamente e la rana continua a nuotare senza problemi.La temperatura sale ancora, ma per lei è ancora un piccolo fastidio.La temperatura diviene insopportabile e la rana, ormai debilitata, non è più in grado di reagire. Finisce bollita.
Ciò dimostra che se i cambiamenti avvengono lentamente sfuggono alla coscienza e non suscitano opposizioni.E’ quanto è successo in città per ciò che riguarda gli imbrattamenti.Piano piano i cittadini si sono abituati a vivere nel degrado perchè il degrado si è accumulato nel tempo,tag dopo tag.
Un degrado sopportato nel tempo con rassegnazione e ora neanche più considerato.Ma quella dei graffiti è una visione incredibile per chi viene a visitare per la prima volta la città,con la maggioranza delle case ormai lorde di scarabocchi a volte colossali.
Quello che colpisce è che una amministrazione di una città importante come Milano recepisca il problema degli imbrattamenti come un non problema e non lo affronti , anzi getti la spugna dicendo di “non avere soldi”per affrontarlo.
Non si allinea certamente con le città civili estere che hanno capito che al degrado fisico di un’area urbana si accompagna anche un più costoso degrado comportamentale che aumenta gli atti incivili .Danni che si aggiungono ai danni.
I cittadini tendono ad abbandonare il senso di appartenenza alla città,si distaccano da essa e diviene sempre più difficile ogni forma di controllo su cose e persone. L’estetica è etica.
Un comportamento inammissbile per una amministrazione di una città importante come Milano che pure si dice attenta alla qualità della vita dei cittadini. Sembra invece che abbia un piano per indirizzare la nostra vita al Brutto con la B maiuscola.
E’ strana questa “mancanza di soldi”per contribuire all’abbattimento del graffitismo selvaggio. I cittadini apprendono di sovvenzioni per “altro” che non sempre è “benaltro” rispetto alla piaga del graffitismo,con la sensazione che la “mancanza di soldi” non sia poi così reale.
Ma tant’è. Il problema degli imbrattamenti va affrontato seriamente.Perché vivere la nostra esistenza e dei nostri figli con la sensazione costante di essere in mezzo a vandali? Il fenomeno a Milano è in aumento, contrariamente a quantoavviene all’estero.
I rimedi sono noti da anni (dalla cancellazione immediata in primis , al contrasto delle illegalità,all’educazione) .Ne va della considerazione di Milano di fronte al mondo.Della nostra civiltà. Magari avremo nuove piste ciclabili. E sarà bello andare in bici in città come nelle civili città estere e ammirare la nostra Milano. Ormai tutta imbrattata.
A voi piacerebbe?
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