Writers, 500 scuole sotto attacco dossier al Comune: “Intervenite”

L’appello dell’Associazione antigraffiti : vi aiuteremo a pulire.

Nel mirino non solo licei e tecnici ma anche medie ed elementari.

A marzo un “clean up day” al Gratosoglio: “Pisapia partecipi” Cancellazioni ferme causa burocrazia: il Tar ha bocciato l’affidamento del servizio ad Amsa ma Palazzo Marino non ha indetto gare

FRANCO VANNILiceo Volta

Se gli studenti ogni giorno entrano in scuole imbrattate da “tag” e altre scritte, si faranno l’idea che spruzzare vernice sui muri è una normale attività. È questa l’idea da cui parte l’Associazione nazionale antigraffiti, che annuncia una «mappatura del degrado» nelle oltre 500 scuole in città, dalle materne alle
superiori. «Non sono solo i licei e gli istituti tecnici a presentare facciate sporcate dal writing vandalico – dice Fabiola Minoletti, attiva nell’associazione – anche medie ed elementari vengono imbrattate. Per questo nel nostro dossier includeremo ogni tipo di istituto». Una volta raccolte le immagini delle scuole che più sono state prese di mira, l’associazione le trasmetterà al Comune «nella speranza che Palazzo Marino intervenga, come il sindaco Giuliano Pisapia ci promise la scorsa estate». In ogni caso, gli attivisti dell’associazione si candidano ad armarsi di rulli e vernice e a dare una mano. Ad aiutarli, nella radiografia delle condizioni delle facciate delle scuole, sarà Google Street View, il software che permette di esplorare l’intera città attraverso lo schermo del proprio computer. «Negli scorsi mesi Google ha aggiornato le fotografie di Milano e nel frattempo nessun intervento di pulizia è stato compiuto – spiega Minoletti – questo ci permetterà di capire davvero quali siano le scuole più malmesse». Gli attivisti anti-writers potranno così svolgere la loro ricerca in tempi rapidi, senza dovere per forza visitare personalmente tutte le scuole. Il problema, però, è capire cosa succederà dopo che l’associazione avrà consegnato il dossier al Comune, responsabile dell’edilizia per le scuole materne ed elementari, e alla Provincia, che risponde per medie e superiori. L’assessore comunale al Decoro urbano, Pierfrancesco Maran, ha annunciato di recente la costituzione di un «gruppo di intervento rapido» pronto a cancellare le scritte «minacciose o offensive». La
questione è più complessa per quanto riguarda gli scarabocchi che non danneggiano nessuno, ma sono semplicemente brutti a vedersi. Per quanto riguarda le scuole comunali, una sentenza del Consiglio di Stato ha dichiarato illegittima l’assegnazione del servizio di pulizia dei muri ad Amsa. Da allora, Palazzo Marino dovrebbe indire una gara aperta alle società private, ma non lo ha mai fatto. Risultato: i muri restano sporchi. Quanto alle scuole della Provincia, l’assessore all’Istruzione, Marina Lazzati, dice: «Noi abbiamo la responsabilità degli edifici ad eccezione della facciata, che resta al Comune». Quindi, si è da capo. «Noi dell’associazione ci candidiamo a pulire le scuole più malconce – dice Minoletti – quello che chiediamo al Comune è quantomeno di fare da tramite fra noi e i presidi, per capire chi possa essere interessato al nostro servizio, ovviamente gratuito». L’associazione Antigraffiti, che solo a Milano ha una cinquantina di attivisti stabili, a marzo terrà un “clean up day” (giorno della pulizia) nel quartiere di Gratosoglio: armati di rullie vernice, i volontari doneranno nuovo decoro ai muri. Un altro evento simile, questa volta coordinato con altre iniziative simili in tutta Italia, sarà il 19 maggio. «Sarebbe bello che il sindaco, o qualche suo assessore, venisse a pulire assieme a noi», dice Minoletti. Quello che per ora fa Palazzo Marino, proseguendo una pratica avviata dall’amministrazione Moratti, è organizzare giornate di pulizia dei muri in cui a coprire le scritte sono gli stessi writers, colti in flagrante dai vigili e per questo condannati in tribunale.

PER SAPERNE DI PIÙ www.associazioneantigraffiti.it -  www.provincia.milano.it

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