La scritta sulla targa per Lorusso che irrita gli «amici» dei writer

Graffiti La giunta assicura: il vetro in via Mascarella verrà ripulito

Se è Valerio Monteventi a farsi portavoce della crociata anti-graffiti, sotto le Due Torri capita anche questo. O meglio, qui si tratta un’unico scarabocchio e basta. Una «tag» – così si chiama la sorta di firma dei writer – che ha imbrattato la lastra di vetro che in via Mascarella protegge dall’oblio i colpi di arma da fuoco che l’11 marzo del 1977 uccisero Francesco Lorusso, studente e militante di Lotta Continua. Il problema è che quella targa non è accompagnata da alcuna indicazione. Così un writer, senza gran cultura degli anni della contestazione più violente, ha deciso di firmare la lastra di via Mascarella. Una sigla con la vernice spray che ha, giustamente, scatenato le ire di chi in quegli anni li ha vissuti in prima persona. La denuncia dello scarabocchio è arrivata dal quotidiano on line Zero in condotta. «Qualcuno ha avuto la “brillante” idea di tracciare una tag proprio su questo vetro – si leggeva sul sito -. Questo giornale ha più volte denunciato la follia delle crociate “anti-graffiti” a cui spesso si dedicano le istituzioni di questa città. In questo caso, però, non c’è dubbio che il writer in questione farebbe meglio a lasciare la bomboletta a casa». Così almeno per una volta nella vita l’ex consigliere comunale di estrema sinistra, Valerio Monteventi, si è trovato nella condizione di stigmatizzare l’azione dai writer. «Per la verità i writer scrivono sui muri e non sui vetri – ha spiegato -. In questo caso il problema è che la targa non è accompagnata da nessuna spiegazione. Una volta c’era mentre ora è rimasto solo il vetro. In questo caso stiamo parlando di un atto senza alcuna cognizione di causa». Del resto, come ricorda l’ex consigliere, non è la prima volta che il vetro in ricordo di Lorusso è stata oggetto di alcuni gesti di vandalismo. Poi per evitare di essere incastrato nel ruolo scomodo dell’antigraffiataro Moteventi trova pure una metafora dal sapore poetico. «I muri devono parlare mentre i vetri devono essere trasparenti». Sta di fatto che la scritta sul vetro degli spari in via Mascarella ieri era diventata già un mezzo caso. Con tanto di interventi di alcuni consiglieri comunali. Intanto da Palazzo d’Accursio hanno fatto sapere che già da domani si attiveranno per ripulire il vetro dalla vernice spray. Dal canto suo Lorenzo Cipriani di Sel ha invitato l’autore del gesto «a documentarsi su Francesco Lorusso e su cosa hanno rappresentato per la storia di questa città gli eventi del marzo del ’77».

Articolo apparso il 4 agosto 2013 su Corriere Bologna di Marco Madonia

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