Graffitari deturpano S. Antonio

Scritte anche sui muri della zona denominata “Le Fontane”

PONTI SUL MINCIO – “L’opera d’arte più bella voglio costruirla con te”, un artista dunque, chissà se pittore, scultore o altro? Innamorato/a per giunta, un grido d’amore, romantico, peccato però: anziché scriverlo su un foglio di carta, questo intento lo abbia espresso su un muro, già di per sé un’opera d’arte. La dicitura si trova nella zona denominata “Le fontane”, posta all’inizio del paese, dove ancora oggi permane l’antica abitudine di fare il bucato a mano. Un luogo all’apparenza isolato, circondato da un’aurea verde da mozzare il fiato nel cuore delle colline. Tuttavia, a parte questo gesto d’amore, accompagnato anche dalla frase “Con te guardo al futuro, fai parte di me”, sia accompagnato da un altro genere di didascalie, senza dubbio più comuni, che di fatto disturbano la bellezza di questo luogo d’altri tempi. Ponti, duemilaquattrocento abitanti circa, non è Milano o Roma, è un piccolo borgo di origini medioevali, accuratamente preservato: ciò significa che palazzi, opere, luoghi comuni sono ancora oggi frutto di testimonianze del passato. Perché dunque vergarlo con scritte, disegni? Una ragazzata, nulla di nuovo, anzi dalle parole sembra appunto che tra i giovani di Ponti, regni incontrastato l’amore. Ma in seguito a questi episodi non recentissimi, ecco che compare una bestemmia sul muro della chiesa di Sant’Antonio Abate, fatto ancor più grave, dalla parte di Via Marconi, strada che conduce al centro storico. La scritta composta da due parole con un punto esclamativo, quasi fosse un rafforzativo (come se non bastasse), è piccola, tuttavia sulla nuda parete appare inequivocabile.
Qualcuno ha già cercato di cancellare lo sfregio, ma senza grandi risultati. La bestemmia è ancora lì, in bella vista ai passanti, ai bambini, un gesto irrispettoso e offensivo. Qui non si tratta di essere più o meno credenti: una bestemmia sul muro della chiesa, cosa vuole rappresentare, forse una bravata? Forse. Tuttavia su un gesto simile è necessario riflettere e agire tempestivamente a livello educativo.

Articolo apparso il 15 settembre su La Voce di Mantova

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