Cancellati i graffiti dai negozi del centro «Diamo un segnale»

Al Cleaning day del Comune anche uno dei writer denunciati «Ho capito di aver sbagliato, ora voglio rimediare»

C’è tempo fino al 31 ottobre per partecipare al bando «Pavia clean city» che mette a disposizione risorse per cancellare i graffiti. Per i privati 150mila euro e per gli edifici pubblici 100mila. Fondi che il Comune di Pavia ha messo a disposizione. Per le prime 35 richieste sono stati impiegati i primi 50mila euro. Se si decide di aderire al bando l’amministrazione comunale paga l’80 per cento del costo per la rimozione delle scritte. Info sul sito del Comune www.comune.pv.it.di Marianna Bruschi wPAVIA La tuta bianca e il pennello, le serrande dei negozi alzate, anche di domenica mattina. Ma per pulire i graffiti.protagosnisti terzo cleaning pavia

A Pavia ieri il «Cleaning Day» ha coinvolto una ventina di commercianti. Punto di partenza piazza Duomo e la torrefazione Janko a fare da deposito per gli attrezzi da lavoro, sindaco e assessori presenti. A dare una mano anche uno dei ragazzi denunciati, autore di tag in città. «Ho capito che le cose che abbiamo fatto erano sbagliate – spiega mentre aiuta a dipingere la serranda di Pepe verde in corso Garibaldi – ora abbiamo smesso, mi sento in dovere di rimediare». Un gesto apprezzato. Tra corso Cavour, corso Garibaldi, strada Nuova è tutto in via vai di secchi, scale, teli. «E’ un’iniziativa che dimostra la sensibilità dell’amministrazione, ma speriamo non sia solo uno spot elettorale – dice Edoardo Ianko – e speriamo che venga monitorato il centro storico, visto che le telecamere sono tante ma il degrado aumenta». «E’ un’iniziativa che serve a dare un segnale – aggiunge Elisabetta Vercesi, titolare di Pepe Verde – perché anche noi commercianti teniamo alla città». Con la speranza però che inizino a crederci più persone: «Anche adesso mi sono trovata fuori dal negozio delle cacche di cane, devo toglierle tutte le mattine», spiega. Al bar San Michele Antonietta Galli e suo marito Said Gabr hanno cancellato con un verde acceso le scritte sulle porte del locale. «Speriamo che duri, le scritte per molto tempo sono comparse dopo le serate del mercoledì», spiega la titolare. Non c’erano solo commercianti. In piazza Duomo all’appuntamento alle 9 è arrivata anche Martina Repossi «comune cittadina» ha scherzato: «Ho chiesto se potevo dare una mano come volontaria – spiega – perché mi dà noia vedere la mia città così, viaggiando si nota la differenza».

In corso Cavour un gruppetto lavora attorno alle vetrine di Buroni. «Non abbiamo partecipato al bando, ma c’è tempo fino al 31 ottobre – spiega il titolare Pierangelo Stangalino – abbiamo dato una rinfrescata, ora speriamo che i muri puliti non attirino nuove scritte». «Ci sono tanti commercianti ch e con il materiale che abbiamo messo a disposizione hanno deciso di pulire, è così che si raggiunge l’obiettivo di avere una Pavia pulita dalle scritte, e decorosa», spiega il sindaco Cattaneo, che si è messo la tuta e ha dato una mano a pulire, con lui anche gli assessori Trivi e Galandra. «Se ognuno di noi facesse qualcosa si otterrebbero dei bei risultati – dice Walter Lodola, titolare della salumeria in corso Cavour – Ci vorrebbe anche più buon senso: se nessuno facesse le scritte sui muri non dovremmo pulirle».

Sguardi incuriositi dei passanti, e una differenza che si nota subito: serrande pulite, con i colori accesi e accanto muri imbrattati. «Perché per quelli servirebbe l’autorizzazione dal condominio, si deve fare la richiesta per avere il 30 per cento delle spese rimborsato dal Comune», spiegano i commercianti. E’ un appello che fanno alla città. GUARDA LA FOTOGALLERY E IL VIDEO SUL SITO www.laprovinciapavese.it

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