Ripulito per la quarta volta il Museo Diocesano: in 115 secondi la scritta sparisce

Quarto intervento in due anni sul muro del Museo Diocesano.

Una scritta è apparsa sulla facciata del museo qualche giorno fa. Lasciare l’imbrattamento richiama altri vandali a fare altrettanto.

Rimuovere sicuramente pulisce la “lavagna” ma lancia il segnale agli sporcamuri che qualcuno non aspetta che si vandalizzi indisturbati Milano.

Un volontario dell’Associazione, un pennello e pochissima vernice.

Nelle immagini il prima e il dopo l’intervento.

diocesano sept.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Nel video si può notare quanto sia, oltre che facile, veloce: 1 min. e 55 sec. e il muro torna pulito.

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5 Responses to Ripulito per la quarta volta il Museo Diocesano: in 115 secondi la scritta sparisce

  1. Lodo Rispondi

    21 settembre 2013 at 18:50

    eh beh allora sei un eroe! vuoi una medaglia?

    • Andrea Rispondi

      22 settembre 2013 at 01:21

      Nessuno eroe.
      Mi dispiace che persone come lei facciano battute su chi dedica il proprio tempo per il bene della città.
      Il luogo comune che “tanto tornano a sporcare” è una scusa quando si dimostra, attraverso interventi come quelli che ha letto, che pulire è utile.
      A volte basterebbe poco, meno di due minuti, per avere una città più pulita.
      La sfido a fare di meglio. ;)

  2. Lorenzo Rispondi

    22 settembre 2013 at 21:47

    Lodo…suvvia ……eh!
    :-)

  3. Lodo Rispondi

    26 settembre 2013 at 15:42

    Anche io dedico del tempo a migliorare la mia città, senza farmi pubblicità. Nessuna sfida, nessun meglio, qualche volta ripulisco i prati dalla spazzatura, quella sì che deturpa la bellezza della natura, al contrario una piccola scritta blu spezza la monotonia del grigio del cemento, che pare essere diventato più sacro del suolo dell’acqua e dell’aria, nella mentalità di qualcuno.

    Saluti

    • Andrea Rispondi

      27 settembre 2013 at 12:00

      Gentile Lodovico,
      nessun premio o encomio speciale. La nostra lotta, se ancora non l’ha capito, è stimolare i cittadini a vivere i propri spazi con interesse, con attivismo. Lei lo fa già rimuovendo la spazzatura dai prati, noi con le scritte vandaliche sugli edifici. E non mi dica che gli imbrattamenti portano un valore aggiunto alla città. Torino, città che risente del fenomeno vandalico meno rispetto altre città, presenta alcune vie del centro con scritte di dubbio valore artistico. Non capisco questo suo incaponimento nei nostri confronti quando l’obiettivo è lo stesso: rendere più bella le nostre città. La monotonia del grigio, come la definisce lei, semmai la spezzerei con un murales non con una scritta blu. E comunque dove il contesto lo preveda, non certo in un palazzo storico.

      Cordiali saluti.

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