Dopo la conferenza stampa sui cleaning day: Comune e stampa ancora lontani dalla soluzione

Corriere della Sera: Navigli, al via la ripulitura di 1.500 scritte E nasce il «sindacato» per gli artisti dei graffiti

la Repubblica: Milano, più muri ai writers doc: “Così combatteremo i vandali”

Questi i titoli dei maggiori quotidiani d’Italia, la Repubblica e Corriere della Sera, dopo una conferenza durata un’ora e mezza, basata principalmente sull’attivismo contro il degrado della città, causato dalle scritte vandaliche. Articoli non sense che lasciano spiazzati coloro che hanno assistito all’incontro e hanno appreso degli imminenti  eventi di ripulitura che ci saranno nelle prossime settimane a Milano.

Senza chiedere soldi al Comune, che non ha intenzione di pulire, lasciando quindi piena di scritte una propria biblioteca, e abbandonando una zona caratteristica della città, i Navigli, perché incapace di provvedervi. Un’amministrazione sufficientemente impotente davanti agli imbrattamuri e illusa di trovare nei murales la panacea a tutte le scritte indecorose. Durante la conferenza si raggiunge l’assurdo, che ovviamente i giornalisti non riportano nei loro articoli: fare un murales su un muro di una chiesa del ’300 così non tornano a sporcare! Perché si vuole una Milano come una galleria a cielo aperto! E meno male che questi politici non amministrano in città d’arte: immaginiamo Firenze, Roma o Venezia completamente ricoperte di colori. Cancelliamo pure la storia e le bellezze architettoniche che ci rendono famosi in tutto il mondo, per dare visibilità a un movimento artistico di strada. Così, dopo che abbiamo venduto le nostre maggiori aziende agli stranieri, roviniamo quello che di prezioso ci rimane nel nostro Paese, solo perché non sappiamo risolvere un problema.

Abbiamo suggerito una soluzione al Comune. Una strategia basta su tre punti che permetterebbe alle amministrazioni di non pagare più un centesimo e ridurrebbe sensibilmente il fenomeno vandalico:

3-mano

1. LAVORI SOCIALMENTE UTILI PER COLORO CHE COMPIONO REATI CONTRO IL PATRIMONIO

2. ISTITUIRE UN FONDO PER IL RIPRISTINO DEI DANNI CAUSATI ATTRAVERSO LE AMMENDE COMMINATE AI WRITER PROCESSATI E RITENUTI COLPEVOLI

3. FARE PREVENZIONE NELLE SCUOLE CON CORSI DI VALORIZZAZIONE ED EDUCAZIONE CIVICA

 

Di seguito riportiamo i link dei due articoli, apparsi successivamente la conferenza stampa, che riportano l’attenzione sulla questione del graffitismo vandalico e della street art. Nonostante durante l’incontro con la stampa l’Associazione abbia invitato istituzioni e giornalisti a non fare confusione e a non protrarre il dilemma in questi termini, gli articoli apparsi il giorno successivo all’evento di presentazione di cleaning day a Palazzo Marino, lasciano disarmati e basiti. Si apprende addirittura di un fantomatico “sindaco” per gli street artist! Ma da chi dovrebbero difendersi gli artisti, da noi che togliamo le scritte vandaliche? Se fosse così, evidentemente questi artisti non sembrerebbero tranquilli con la propria coscienza. Ancora tanta confusione e ignoranza sull’argomento quindi. Fortunatamente la notizia del fermo di due vandali, proprio il giorno dopo la pubblicazione di questi articoli, ci lascia ripagati che qualcosa si stia facendo anche a Milano. Certo non abbastanza per riportare la questione del vandalismo nella giusta considerazione, ma un buon inizio per continuare in questa direzione. Non siamo giustizialisti ma vorremmo che i vandali che imperversano sulle nostre città ripaghino con i  lavori socialmente utili  e con i propri soldi i danni provocati sui beni della comunità.

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_settembre_24/graffiti-navigli-pulizia-artisti-2223266828259.shtml

http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/09/24/news/milano_pi_muri_ai_writers_doc_cos_combatteremo_i_vandali-67135669/?ref=search

 

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One Response to Dopo la conferenza stampa sui cleaning day: Comune e stampa ancora lontani dalla soluzione

  1. Margherita Rispondi

    21 ottobre 2013 at 20:21

    Non sapevo esistesse un’associazione contro i graffiti! la presenza di scritte sui muri – peraltro privati – e’ un’offesa inaccettabile ed e’ un altro evidente simbolo del degrado Italiano .Ci sono zone di Milano, anche non lontano dal centro inguardabili. A proposito di articoli pero’ ne ricordo uno di Francesco Bertolini sul Corriere di una domenica di settembre che affronta il tema dell’imbrattamento dei muri dalla corretta visuale.
    Comunque grazie. Mi iscrivero’ nei prossimi giorni.
    Margherita

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