Giocare sporcando la città è educativo?

Un gioco scaricabile gratuitamente su tutti i supporti mobili, che vede protagonista un writer che usa bombolette spray, un jetpack alimentato a vernice e che deve scappare dai vigilanti schivando treni. E’ educativo? Per non fare pubblicità al gioco non lo citeremo ma le iniziali sono S. S.

Una grafica piena di colori ricrea ambienti molto vivaci  e dinamici per aiutare Jake, Tricky e Fresh a scappare dallo scontroso ispettore e dal suo cane.

Un gioco che si può fare in gruppo, in modo da ricreare la crew virtuale e fare più danni.

Mi chiedo se un ragazzo che scarica un gioco del genere capisca, a fronte di quello che è la realtà che viviamo nelle nostre città, che imbrattare è un’azione illegale, è un atto vandalico ed è sopratutto pericoloso se lo si fa in certe situazioni estreme.

Le cronache riportano dei casi di writer che sono morti cercando di evitare un treno in arrivo mentre ne stavano imbrattando un altro fermo.

Una riflessione che non vuole essere da censore o tanto meno troppa bacchettona perché è chiaro che il mondo del gaming presenta spesso scenari cruenti, a volte pieni di violenza e oscenità. Ma chi gioca solitamente è cosciente che non può andare in giro armato come un soldato o addirittura ammazzare mostri. Dalla confusione e diffusa ignoranza che permane in Italia  sul vandalismo grafico, sempre più spesso confusa con la street art, non credo che un gioco del genere permetta di fare chiarezza sull’argomento e anzi rende dei teppisti, chiamandoli con il vero nome, dei simpatici personaggi che dobbiamo supportare nelle loro incursioni vandaliche.

Secondo me, per salvare il gioco, sarebbe auspicabile che, almeno nella versione italiana del gioco, s’inserisca all’avvio della partita una frase che affermi che imbrattare è un reato. Un bel modo per divertirsi senza limitare i danni, almeno sul proprio supporto digitale.

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