Anche Atm chiede le ronde: «Preoccupati per la sicurezza»

EMERGENZA TRASPORTI

L’allarme lanciato in Comune

Il presidente Rota vuole «professionisti» su stazioni e linee periferiche

«I controllori? In certe zone serve coraggio».

Intanto il Comune taglia

E mentre la sinistra chiede (ora e a se stessa) di non aumentare almeno per i prossimi due anni i biglietti e di rimodulare gli aumenti appena fatti sugli abbonamenti per studenti e anziani, il presidente di Atm Bruno Rota lancia l’allarme sicurezza. Quella che manca nelle stazioni periferiche. Servono «presenze professionali» che si occupino di garantire l’incolumità a chi lavora e viaggia senza «occuparsi di controllare biglietti o monitor».
Dei vigilantes in quelle stazioni «dove noi non riusciamo ad avere un numero di dipendenti sufficienti per presidiare. È necessario un intervento straordinario come quello che ha fatto lo scorso anno Trenord, tagliato per problemi di bilancio». Lo ha detto ieri in commissione Trasporti e Bilancio alla quale era presente anche l’assessore Pierfrancesco Maran. In metropolitana le aggressioni da 82 nel 2011 sono scese a 61 nel 2012 e per il 2013 sono ad oggi 40, quindi «pensiamo a fine anno siano lo stesso numero», mentre sulle linee di superficie sono scese da 80 nel 2011 a 75 nel 2012 e ad oggi sono 58. Per Rota «non è un fenomeno in crescita» ma «certamente fare il controllore sulle linee di periferia in certe zone ci vuole una dose di coraggio superiore. I controllori di Atm sono coraggiosi» ma «abbiamo bisogno che soprattutto sulle linee di superficie in periferia vengano aiutati, cioè che ci sia qualcuno che di professione dia sicurezza». Al vaglio di Atm l’idea di aumentare il numero delle guardie giurate, soprattutto dopo la scelta di presidiare i depositi contro gli attacchi dei graffitari. «Il numero di guardie giurate però è rimasto lo stesso: a Milano sono 60, a Roma sono 250, a Parigi che ha una struttura 5 volte quella di Atm sono 1200. Certamente avendole spostate sui depositi dobbiamo pensare, soprattutto per le stazioni di periferia – ha detto Rota – se non sia il caso di fare degli inserimenti». Rota ha evidenziato gli scenari – tra impegni e costi – che aspettano l’azienda, «l’unica in Italia che copre il 50 per cento dei costi con le tariffe», come ha detto Maran. Sarà perché non è un’idea vaga quella di tagliare 20 milioni di euro dal contratto di servizio che la lega al Comune. «Ne abbiamo parlato in Comune» ha confermato Maran. E più tardi l’assessore al Bilancio Francesca Balzani ha detto che l’ipotesi non era un mistero neppure per Atm («lo abbiamo prospettato già a maggio o giugno»). Una riduzione di 20 milioni che secondo Giulio Ballio, del cda di Atm «avrebbe conseguenze impietose sui servizi». Sarà per questo che Carlo Monguzzi, presidente della Commissione ha chiesto a Bruno Rota «di rafforzare il lavoro contro l’evasione, con l’obiettivo di recuperare almeno 20 milioni di euro». Il presidente di Atm ha fatto notare che per quanto riguarda l’evasione, gli introiti sono diminuiti di un milione di euro «perché una sciagurata legge della Regione ha diminuito il valore delle multe». In 4 anni poi il «Comune ha portato via 135 milioni di riserve senza contare i 55 milioni di dividendi ipotizzati nel 2013». Attenzione a tagliare, pare voglia dire Rota perché c’è anche un futuro non troppo lontano che si chiama Expo. «Servono almeno 25-30 macchinisti – ha aggiunto Rota – e per formarne uno servono almeno 6-7 mesi».

Articolo di Serena Coppetti apparso su Il Giornale il 22 ottobre 2013

Share This Post

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>