Non c’è più niente da fare. 5 Pointz verrà demolito. Il grande edificio in Queens che da vent’anni è conosciuto in tutto il mondo per le sue facciate coperte di graffiti non può essere salvato dalle ruspe di Jerry e David Wolkoff, speculatori edilizi.
Lo ha reso noto venerdì il giudice Fredric Block, chiamato a pronunciarsi in merito alla richiesta da parte di un gruppo civico di proteggere 5 Pointz dalla demolizione nel nome della libertà d’espressione artistica.
Sostengono che migliaia di artisti si sono espressi in modo artistico usando bombolette spray di colore e che la loro arte da strada dunque è protetta dal Primo Emendamento alla Costituzione. Il giudice, suo malgrado, ha dovuto respingere l’istanza.
“Mi spezza il cuore vedere questo edificio scomparire”, ha scritto Fredric Block nella sentenza. “Mi piace moltissimo 5 Pointz ma in tutta coscienza sono chiamato ad applicare la legge e non mi sento di ostacolare i proprietari dell’edificio nella loro volontà di raderlo al suolo per fare posto a due palazzi residenziali”.
Coraggio: se passate per New York prendete la metropolitana numero 7 e fino a che è ancora possibile fate un salto a vedere 5 Pointz (lo si vede benissimo arrivando in metrò). Perchè entro la fine di dicembre questo tempio della graffiti art scomparirà.
Gli speculatori edilizi, bontà loro, hanno offerto di mettere a disposizione due muri esterni dei nuovi edifici per artisti che vogliano esprimersi con graffiti. “No, grazie”, è stata la risposta. 5 Pointz ha una storia che va indietro di vent’anni. Il contentino di rallegrare con graffiti colorati un pezzettino di muro esterno di un insignificante edificio sarebbe come fare un favore ai fratelli Wolkoff che lo userebbe niente più che come trovata di marketing.
E con la demolizione di 5 Pointz se ne dovranno andare anche tutti gli artisti che occupano più di cinquanta studi all’interno dell’edificio. Erano lì vent’anni fa quando la zona era deserta e al limite del pericoloso. Adesso che fa gola alle coppiette benestanti è il momento di cacciare il sottobosco bohemienne.
Commenti recenti