Progetto graffiti: muri in cerca di writer

Torre urban art. Ovvero, l’arte urbana che sbarca sui muri della città.

Torre del Greco. È un progetto davvero giovane e che farà contenti tanti artisti urbani vesuviani quello appena promosso dal Comune: grazie all’idea lanciata dall’associazione sportiva La Salle da oggi in città ci saranno muri da poter decorare liberamente con graffiti. «Quella dei writers è un’espressione artistica molto in voga, consiste – spiega l’assessore Antonio Boschetti – Vogliamo regolarizzare questa forma di arte tenendola ben distinta dal vandalismo incontrollato, anonimo e illegittimo che spesso la città ha subito». Dunque da oggi Palazzo Baronale sdogana i graffiti ma solo sui «muri legali»: verranno così individuate delle aree dove i writers potranno dare libero sfogo ai loro attacchi d’arte con tanto di bombolette spray e colori offerti dal Comune. Sotto ogni graffito ci sarà anche una targa col nome dell’autore, per far capire a tutti che non si tratta di teppismo ma di arte. In cantiere anche un Festival gestito dall’asd La Salle con un’estemporanea di street art che si terrà nelle prossime settimane: in vetrina le opere di writers locali e di artisti già affermati sulla scena nazionale, pronti a far ammirare i loro pezzi all’intero paese. E, ancora in programma l’iniziativa Fight on the Wall, South Graffiti Style: un catalogo dei più bei graffiti realizzati e pubblicato con il beneplacito del Municipio. «La nostra è un’operazione di rilancio della città e di aggregazione sociale – racconta Jacopo Paolillo gestore dello Skate Park La Salle – Vogliamo far capire che l’arte di strada è cultura, educazione, crescita per giovani che non avrebbero alternative. Oltre ai graffiti e al contest ci saranno anche musica dal vivo con dj locali». Riqualificare un intero quartiere, quello di Sant’Antonio, attraverso una forma d’arte moderna e poco compresa: una crociata per l’associazione La Salle combattuta già da tempo allo Skate Park dove skateboard, parcour e il basket sono armi di riscatto sociale»

Articolo di Francesca Raspavolo apparso il 3 dicembre 2013 su Il Resto del Carlino