MODENA – Sigle, siglette, acronimi dai significati occulti e fantasiosi, bianco e nero che predomina ma anche disegni colorati, dimensioni che vanno dal minuscolo al macroscopico a seconda dell’impatto che si vuole ottenere: le tracce dei writers, dei graffitari, degli scrittori sui muri sono ben visibili anche a Modena e non solo in angoli o zone ormai inflazionati, come i treni, le stazioni, i sottopassaggi, cavalcavia. Ci sono anche i muri “bene”, quelli del centro storico, il “salotto” della città che si trova griffato di vari “rgv” o altri marchi di produzione graffitara. Qualcuno, l’altra notte, si è accorto che c’era un gruppetto di ragazzi che si stava dedicando alla pittura a muro libero e ha chiamato la polizia. Una Volante si è portata in centro storico, ha notato scritte in via Canalino, Mondadora e vicolo Camatta. Il gruppetto, alla vista della vettura delle forze dell’ordine, si è immediatamente sparpagliato, ma un giovane è stato comunque pizzicato dagli agenti. Si tratta di un ventiduenne, modenese, con qualche precedente per reati contro il patrimonio. La polizia gli ha attribuito alcune scritte ed è stato denunciato per imbrattamento. In fase successiva di eventuale condanna, potrà finire “obbligato” a ripulire i muri imbrattati dalle scritte e dai disegni che lui stesso ha prodotti.
Articolo apparso su la Gazzetta di Modena il 10 dicembre 2013
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