I vandali strappano le luminarie natalizie sui ponti della città

SACILE (Pordenone) -Ariana Sabato: ci sono stati danni continui per tutte le feste «Ecco perché ho spostato gli animali dal presepe in piazza»
«Danni continui alle luminarie su nove ponti in città». L’assessore Ariana Sabato ha segnalato i ripetuti vandalismi sulle passerelle e ponti illuminati nel periodo natalizio. Danni a volontà, dall’Immacolata all’Epifania. Il successo incassato dagli eventi non si discute, ma i balordi hanno sabotato le luminarie. «Senso civico zero – ha puntato il dito contro i soliti ignoti l’assessore al commercio -. Hanno strappato diverse volte i fili che illuminavano passerelle e arcate: li abbiamo riparati per tre o quattro volte. Poi, dopo l’ultimo assalto non siamo più intervenuti per evitare spese eccessive. Dispiace constatare la mancanza di civiltà e di rispetto del bene comune». Per evitare il rischio di altri vandalismi, l’assessore ha deciso di trasferire conigli, galline e anatre dalla capanna della Natività in piazza del Popolo. «Il 31 dicembre gli animali sono stati trasferiti alla fattoria – Sabato ha risolto il mistero della stia vuota -. Non sono stati più riportati». Impossibile acciuffare i balordi che hanno preso di mira le decorazioni sui ponti, con le mani nel sacco. «Gli eventi del periodo natalizio sono andati bene – ha concluso l’assessore -. Tanta gente a Sacile e grande successo per gli appuntamenti in piazza, anche per il settore dei bambini. L’auspicio è un maggiore senso di responsabilità per la tutela dei beni pubblici». Muri imbrattati con lo spray vicino al Duomo di San Nicolò: è stato un altro extra di fine 2013. «Faremo pulire l’esterno del Ruffo – ha commentato Michele Campanile con lo staff del teatro sotto al campanile -. Nel mirino dei vandali è da qualche tempo: un paio di stagioni fa hanno rotto i vetri delle finestre». Stessa vernice rossa sul muro in piazza Duomo, a due passi dall’osteria: i “writer” lasciano il segno in centro città. «Potrebbero essere ragazzi in preda ai fumi dell’alcol – hanno detto alcuni clienti -. Le telecamere non servono a identificare i balordi che si divertono a imbrattare edifici pubblici e privati». A primavera, nel mirino dei vandali era finito il muro del municipio sotto la loggia e quelli dell’anagrafe in piazzetta Manin. La frequenza di questi episodi dimostra che la prevenzione e la sorveglianza hanno le armi spuntate. I muri dei palazzi e dintorni (scuole, condomini, panchine) raccontano il resto in centro città: le telecamere non fermano i “writer”. La creatività su strada e sotto i portici, conta anche le affissioni abusive: annunci matrimoniali e lauree, in piazza del Popolo. Si chiama “attacchinaggio selvaggio” di manifesti e locandine, o annunci pirata. Occhio alla sanzione regolamentata dal Codice della Strada: è un minimo di 200 euro per pubbliche affissioni non autorizzate.

Articolo di Chiara Benotti apparso su Il Messaggero l’8 gennaio 2014

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