Occhi aperti sul 2015

Expo e il tema sicurezza

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Individuati e denunciati. I writer che dopo aver scardinato la porta d’ingresso del deposito Atm di Cologno Monzese avevano sporcato le carrozze ( fresche di consegna ) della linea lilla hanno un nome e un volto. Ragazzi ventenni : uno, iberico, addirittura studente del programma Erasmus. Imbrattatori ? Diciamolo : vandali. Neppure con l’alibi di una motivazione. Le tag non sono espressioni di protesta. Sono la pretesa di «esistere» usando in modo gaglioffo una bomboletta spray. La bravata del gruppo verrà punita? Le legge italiana è garantista. Ondivaga e inefficace. Ne sanno qualche cosa gli agenti che ogni notte attorno al sito che ospiterà l’Expo combattono una vera guerra contro ladri, di ogni etnia, spesso già noti alle forze dell’ordine. Rubano gasolio, macchinari, soldi, oggetti. «Beccati», vengono identificati, denunciati, raramente trattenuti. Liberi il giorno dopo di ricominciare.
Il «guardie e ladri» che si combatte attorno a Pero non è un film con Totò. E dovrebbe indurre a qualche riflessione. Come appare evidente le istituzioni stanno facendo il loro dovere. Non senza frustrazioni: i furti – per dire – a Milano sono in diminuzione. Ma in mancanza di vere riforme (in tema di giustizia e legalità) da parte del legislatore, il lavoro di chi veglia sui milanesi appare simile a quello di chi volesse vuotare l’Idroscalo con un secchiello. Tuttavia garantire sicurezza, legalità e decoro, in vista di Expo, appare per il Paese un imprescindibile imperativo. A giocarsi la faccia non saranno solo Milano e la Regione: sarà l’Italia. Pare che ladri, scippatori, topi d’albergo, truffatori, da mezza Europa (e da mezza Italia, isole comprese) caleranno a Milano nel 2015. Federconsumatori- ad esempio ha già lanciato l’allarme nei confronti di una società con sede legale in Messico. L’offerta gratuita di «servizi» per poter esporre a Expo è in realtà un «bidone»: compilato un modulo on line un secondo dopo ti trovi in debito di oltre mille euro per la sottoscrizione. Immagino che un «piano» per gestire la sicurezza dei visitatori nelle settimane di Expo verrà approntato.
Sarebbe, nondimeno, opportuno legare sicurezza e legalità anche all’immagine. Che passa attraverso investimenti (strade, mezzanini del metrò – quello della Centrale in primis – giardini ) del decoro urbano. Ma anche nel prendere atto (intervenendo) della miserabile condizione di migliaia di indigenti. Giorni fa da piazzale Giulio Cesare, sono andato a piedi fino a piazza Virgilio. Orario: tarda mattinata. Strada facendo ho incrociato una ventina tra ambulanti e mendicanti, italiani e stranieri. In piazzale Buonarroti mi è stato offerto del «fumo». All’inizio di corso Vercelli, una giovane africana – con discrezione – le sue grazie. Sono persone che vanno aiutate togliendole dalla strada. L’obolo di una episodica moneta.

Editoriale di ANDREA BOSCO apparso oggi sul Corriere della Sera.

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