« Graffiti , ognuno pulisca la propria casa»

Il nuovo piano antidegrado. E giovedì gli studenti toglieranno le scritte dalle facciate dei laboratori della Scala

Il consiglio di Zona 3. «I residenti ci aiutino». Progetto pilota in via Eustachi

Prima, in classe, lezioni sul «writing vandalico», poi, armati di rulli e vernice e affiancati da volontari anti graffiti gli studenti cancellano le scritte sulla facciata della scuola. Iniziativa proposta dai ragazzi questa (primo cleaning lo scorso dicembre alle elementari di via Rasori), che prosegue. E mobilitati contro i graffiti, per il decoro, ci sono più gruppi in più zone: giovedì un’altra squadra di studenti sarà in azione in via Bergognone, mentre i boy scout di Sant’Ambrogio andranno a ripulire la via Santa Croce.
Adesso però potrebbero scendere in strada anche i grandi, con pennelli e solventi, a ripulirsi la facciata di casa imbrattata dai writer. La proposta arriva dal consiglio di Zona 3, con l’Associazione nazionale antigraffiti.
La sfida è coinvolgere i residenti di un intero quartiere, a partire da via Eustachi. «L’iniziativa comprende anche una giornata di “cleaning”, ma vorremmo andare oltre. L’idea è quella di attivare gli abitanti in maniera sistematica, non una tantum – spiega Gabriele Mariani, presidente della Commissione urbanistica -. Dopo un intervento iniziale sui muri con materiali speciali, i condomini di ogni civico potrebbero garantire la pulizia della loro facciata». L’appello ai residenti sarà ufficializzato nell’assemblea del consiglio di zona lunedì sera ma nelle portinerie sono già stati esposti gli avvisi e sono state inviate mail ai residenti.
Il piano sarebbe il seguente: «Prove generali in via Matteucci, dove agli abitanti verrà anche distribuito un kit con vernice e pennelli per ripulire le facciate. Poi si partirà in via Eustachi e contiamo di garantire la pulizia anche di un parco e di una scuola del quartiere – dice Caterina Antola, presidente della Commissione educazione -. In questa zona i writers sono particolarmente aggressivi, con la partecipazione attiva dei residenti speriamo di scoraggiarli».
«Dai cleaning con gli studenti, come operazione di sensibilizzazione sui giovani, al coinvolgimento attivo degli abitanti: sono esempi virtuosi che si moltiplicano – dice Fabiola Minoletti, portavoce dell’associazione antigraffiti -. La città chiede decoro. Negli ultimi sei anni abbiamo organizzato cleaning in diciassette quartieri».
Il prossimo appuntamento, giovedì, è organizzato dalla rete Global Shapers con i laboratori del Teatro alla Scala di via Bergognone. Per una squadra di giovanissimi è previsto, prima una visita istruttiva a luoghi storici e monumenti imbrattati, poi il clean up della via: «Rispondiamo all’appello di un gruppo di residenti che vorrebbero vedere la loro strada pulita. Contiamo di coprire duecento scritte», spiegano gli organizzatori. In zona Sant’Ambrogio si stanno organizzando i boy scout del gruppo 17: «Pensiamo a un cleaning dei muri di via Santa Croce entro aprile». Il 17 maggio nuova tappa del progetto del Consiglio di zona 1 con l’Unicef nelle scuole. Sono gli istituti, in particolare medie e licei, gli obiettivi più colpiti dai writer: secondo l’associazione anti graffiti due scuole su tre hanno scritte sulle facciate.

Articolo di Federica Cavadini apparso sul Corriere della Sera il 23 marzo 2013

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