Navigli, anche il writer Mork al festival dei ponti

Oggi l’ultimo appuntamento con l’arte di strada

Mork

MILANO – Il programma della manifestazione è articolato su tre giornate, fino a domani. Ha un patrocinio importante, quello del Comune, e il sostegno della società Navigli Lombardi Scarl e dell’Associazione culturale Naviglio Pavese. Non ultimo, il permesso della Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici.
All’appuntamento di arte di strada «Bridge festival», sui ponti di via Lagrange e via Pavia, partecipa però anche un writer che in passato è stato denunciato per imbrattamento, perché fermato da una Volante della polizia in flagranza di reato. Si tratta di Mork , questa è la tag con cui firma i propri lavori, ed è uno tra i writer più conosciuti e anche più dotati dal punto di vista artistico nel panorama milanese. I volti che compaiono sempre nei suoi lavori sono ben riconoscibili in una delle sue opere più note, i pannelli della Centrale termica di via Quarenghi, in zona Qt8. Mork ha viaggiato, studiato ed esposto opere in molti Paesi europei e del Medio Oriente. Ma la sua storia artistica, accostata alle vicende penali, riprende il tema della spesso labile distinzione tra street art e writing vandalico.

Articolo apparso sul Corriere della Sera del 23 marzo

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3 Responses to Navigli, anche il writer Mork al festival dei ponti

  1. CTRL+W Rispondi

    1 aprile 2014 at 17:00

    ma voi non eravate quelli de “non siamo contro i graffiti, solo contro quelli illegali”? quindi adesso dovete aggiungere che siete contro i “graffiti illegali e contro quelli legali se fatti da chi ha realizzato lavori illegali”

    • Andrea Rispondi

      12 aprile 2014 at 12:35

      Sì, noi siamo contro i graffiti illegali. Questo non pregiudica affatto la convizione che i writer che fanno i vandali di notte siano poi invitati a fare i loro pezzi di giorno, facendosi pure pagare con i soldi del Comune e quindi di noi cittadini. Se un writer vuole fare il vandalo sia coerente con le proprie convinzioni a suo rischio e pericolo. I furbetti dell’arte non ci piacciono proprio.

  2. Cassandra Stanca Rispondi

    15 aprile 2014 at 19:54

    E’ che noi italiani “facciamo sempre gli americani con minimo 20 anni di ritardo”.

    Il problema graffitismo vandalico è di importazione, solo che loro gli americani “RIPULENDO TUTTO ENTRO LE 48 ORE E METTENDO TELECAMERE E PUNIZIONI ADEGUATE” hanno provveduto a risolvere.

    Noi no…noi ce lo teniamo e non siamo capaci di liberarcene. Parliamo con 20 anni di ritardo di dare spazi perfino pagando chi se li è già attribuiti vandalizzando di tutto, abbondantemente, per anni e anni.

    Come dare a un ladro un ulteriore premio di consolazione finale per il lavoro svolto a danno della società.
    La vera arte espressa in tutta questa faccenda è l’arte dell’inganno ai danni degli onesti!

    E fa arrabbiare MOLTO che a città completamente distrutta, si tenti dissennatamente di SPACCIARE per una soluzione: la libera vandalizzazione ulteriore di altro ancora.
    Per placare la smania vandalizzante facciamo che si sporchi tutto?
    Chi comanda ha il POTERE e lo usa a suo PIACIMENTO la percentuale di writer a Milano è nota, ma loro impongono propizia e degrado al resto degli abitanti numericamente molto ma molto maggiore.
    Dov’è la logica amministrativa?
    Mentre all’estero vanno avanti noi andiamo in dietro: fingendo sensibilità artistiche che non esistono.

    Esistono solo nelle ideologie stantie post sessantottine e nei finti critici d’arte, quando tendono solo ad ampliare il loro patrimoniuccio personale.

    Qui le istituzioni hanno “dormito sonni beati” facendo ammuina e rimbalzandosi la palla del problema/fenomeno del graffissimo vandalico: tra tolleranza si o no.. “va beh.. dai stiamo a vedere che cosa succede. PERCHè ORA CI SONO COSE Più IMPORTANTI DA FARE”, destra/sinistra/centro.

    E’ che nel frattempo il Paese e Milano soprattutto sono diventati una schifezza.

    Ma tanto: che problema c’è ..basta smettere di fingere che lItalia è il Bel Paese che attrae i turisti di tutto il mondo. Oggi vanno già ALTROVE, dove abita gente normale, non necessariamente ricca, che ci tiene ancora a uno spazio esistenziale decoroso!
    L’Italia è ormai solo il parco giochi dei peggiori, che sporcano e rompono o rubano tutto e gli altri..quelli che non reagiscono e si lasciano sporcare, rompere e vandalizzare, senza reazione, evidentemente, se lo meritano.

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