IMBRATTATORI E DANNI AL LIRICO

TOLLERANZA ZERO CONTRO I VANDALI

MILANO – Ventimila euro di danni sono il risultato della recente occupazione del Teatro Lirico da parte degli studenti che protestavano contro i test Invalsi. Le foto mostrano la devastazione: i soliti lavori di spray un po’ dappertutto, naturalmente anche sulle parti pregiate vincolate dalla Soprintendenza, pezzi di muro abbattuto, striscioni appesi alle balconate, avanzi di cibo e spazzatura sparsa in abbondanza. Una due giorni da vandali che al Comune costerà cara. Come se fosse il Comune ad aver imposto gli odiati test Invalsi.
Sono dei cretini, ha commentato Carmela Rozza, assessore ai Lavori pubblici, probabilmente interpretando il pensiero della maggioranza dei milanesi. Come sono cretini, con una più o meno leggera tendenza alla criminalità, tutti quei ragazzi che, non importa se per gioco o per rabbia, imbrattano, sporcano, vandalizzano senza posa ogni angolo della loro e nostra città. I suoi abitanti se ne lamentano tutti i giorni nelle rubriche di posta dei giornali, per lo più invocando interventi dell’Amministrazione affinché pulisca, aggiusti, ripristini, raramente prendendo in considerazione il problema da un’altra prospettiva: quella, cioè, dell’educazione, anzi, della cessata educazione.
Tutti coloro che insudiciano e distruggono non hanno genitori, nonni, zii, insegnanti capaci di far valere almeno in piccole dosi un loro magistero di rispetto per la cosa pubblica, cioè nostra, di ragionevolezza o anche soltanto di buon senso? Tra l’altro, visto il grande numero dei lamentatori, sembra abbastanza probabile che tra le fila dei barbari ci possa essere qualche loro figlio oppure nipote.
Ovviamente è dovere dell’Amministrazione non soltanto reprimere, ma anche pulire, riparare, bonificare; fino a quando ci sono i fondi necessari. Ma se, almeno in parte, si potessero prevenire i danni, dei fondi probabilmente avanzerebbero. E qui entra in campo la cretineria di chi spacca, sporca, imbratta oppure – è solo l’ultima novità – cammina, sfondandoli, sui tetti delle automobili parcheggiate.
Si sa che è immane, per esempio, la spesa annua per la pulizia dei graffiti sulle carrozze della metropolitana, per non parlare di quella per i danneggiamenti vari arrecati agli edifici pubblici, scuole, e monumenti. A nessuno del grande battaglione dei devastatori seriali viene mai in mente che la montagna di denaro spesa per riparare i guasti potrebbe servire ad altro, a qualcosa di utile, di conveniente anche per loro, la massa di giovani rabbiosi, frustrati o anche solo annoiati? E cioè per più servizi sociali, per più asili d’infanzia, per edifici scolastici meno trascurati, o, chissà, per borse di studio o anche soltanto per parchi e giardini meglio tenuti ?
Né sarebbe male se gli amministratori, per svegliare gli imbrattatori dal loro sonno della ragione, comunicassero un programma su come utilizzerebbero gli eventuali soldi così risparmiati.

Editoriale di ISABELLA BOSSI FEDRIGOTTI apparso il 30 maggio 2014 sul Corriere della Sera

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2 Responses to IMBRATTATORI E DANNI AL LIRICO

  1. Marco Mercuri Rispondi

    30 maggio 2014 at 17:06

    Ma come fanno a essere ignoti questi devastatori?
    Di gente che sa benissimo chi sono chissà quanta ce n’è, e quanti selfie e foto e filmini ci sono che li possono far identificare. Sono stati nel teatro due giorni a fare quello che gli pareva.
    Ma che razza di controllo c’è sui beni della città?
    Basta che quattro rimbambiti s’infilino dove gli pare, con la scusa di protestare per qualche cosa, e nessuno li ferma, li identifica e li sbatte in galera.
    Che poi una volta là dentro gli viene poca poca voglia di far danni.
    L’assessore Rozza li ha definiti <>. No non sono cretini assessore, sono delinquenti pericolosi e se non si farà in modo che vengano identificati presi e puniti, saranno pronti a delinquere ancora e ancora.
    Non esiste un altro posto al mondo dove si danno buffetti sulle guance a gente così e intanto si mettono a bilancio altri 20mila euro di spesa da caricare sulla schiena dei cittadini.
    Cittadini che già affrontano “privatamente” la ripulitura ripetuta delle loro case vandalizzate da schiere di insozzatori seriali.
    Ma quand’è che si ritroverà il senno davanti alla città violentata.
    Quel senno che fa “doverosamente” reagire e trovare la forza di operare cambiamenti radicali.

    “Né sarebbe male se gli amministratori, per svegliare gli imbrattatori dal loro sonno della ragione, comunicassero un programma su come utilizzerebbero gli eventuali soldi così risparmiati”

    Ma

  2. Luisa Belotti Rispondi

    1 giugno 2014 at 15:30

    Si Marco, penso anch’io che cos’ì non va, non va proprio.
    Se non cambia questo modo italiano e milanese di “lasciar fare” e poi contare i danni e sopportare anni e anni graffiti, anche ingiuriosi, ovunque, lasciati a scolorire al sole, rischiamo il fallimento dell’Italia.
    Fra manifestazioni e occupazioni siamo sommersi da scritte fatte impunemente da studenti ignoranti e arroganti e da ignoranti e arroganti di vecchia data, noti professionisti della bomboletta illegale.
    Che se la ridono alla faccia degli onesti.
    Il commercio è florido per chi vende spray, comprese devastanti bombolette di catrame, ora offerte fra le normali attrezzature pro writing. Delicati travertini e graniti non si riprenderanno più da quegli attacchi.
    Oggi sul Corriere Milano c’è una protesta forte di Clerici presidente di assoedilizia.
    Che.. se protesta lui così con la giunta! Io ho il grande timore che ci sia da preoccuparsi veramente e che non esista, a pochi giorni da Expò, un progetto serio di ripulitura di Milano.
    Vedo solo volontari che si sbattono come matti e cercano di insegnare alle nuove generazioni, mentre quelle datate, ingestibili, se la spassano e vandalizzano a go go.
    Non c’è nulla di chiaro e risolutivo dunque?
    A parte le tante “dichiarazioni d’intenti” (belle chiacchiere) e le nuove concessioni a pioggia date a chi vuole vuotare migliaia di bombolette sui muri (tanto dell’inquinamento che producono non gliene frega proprio più a nessuno, altroché pensare verde e ecologico..)
    Adesso ho anche letto che avremo pure un’invasione di manifesti promozionali, penso utilissimi solo a chi ci ha guadagnato facendoli, ma, soprattutto, perfetti per farci sentire tutti ancor più “platealmente derisi”, visto che con la città completamente e costantemente devastata noi cittadini, stanchi di pulire e ritrovare tutto sporco ogni due per tre, saremo anche costretti a vedere in ogni luogo i nuovi cartelloni con su scritto “Bella Milano”. Si bella… anzi bellissima, fatevi un giretto istruttivo alla Darsena fra Naviglio Grande e Porta Genova. Però portatevi un sacchetto di quelli che sono sempre pronti negli schienali delle poltrone sugli aerei. Può essere indispensabile, da utilizzare al volo, alle persone sensibili, quelle che soffrono davanti a Milano ridotta in quelle condizioni. Luisa Belotti

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