DEGRADO ALLA MARTESANA LA PULIZIA NON PUÒ ASPETTARE

Dalle lettere indirizzate a Isabella Bossi Fedrigotti sul Corriere della Sera

Signora Bossi Fedrigotti, le invio la presente con fotografia allegata, per un breve commento che vorrebbe essere soltanto ironico ed invece è preoccupato in maniera crescente. Seguendo le orme dell’amico Maurizio Carmignani , di cui ha pubblicato anche di recente le giuste lamentele in merito al grave problema del graffitismo vandalico, il significato che ci viene più spontaneo attribuire all’immagine è suggerito dal connubio «maleducazione-incuria-ignoranza», dove la maleducazione-inciviltà dilagante è la prima causa, ed incentivo, del degrado urbano che in molte zone ci affligge. Per dirla con garbo e ironia, appunto, potremmo ritenere che quel cartello sommerso da quei poveri venti centimetri d’acqua abbia avuto un sussulto di orgoglio milanese e si sia suicidato gettandosi nella Martesana in zona Turro (Viale Monza) per rendere un ultimo servizio diventando, da cartello stradale, una sorta di cartello «fluviale» che recita l’ultima disperata, quanto superflua regola: 0-24, ovvero libera discarica full time in un corso d’acqua privato per lunghi mesi del suo elemento costituente, appunto l’acqua e mai, allo scopo, riordinato e pulito. Ora l’acqua è tornata, sono felici le paperelle e i loro pargoli, ma dalle rive non gli abitanti che speravano in un’operazione di pulitura dalle scellerate quantità di rifiuti che, durante la secca, sono state mandate ad incrementare il già indecoroso letto del fiume. Anche questo, assieme agli scarabocchi onnipresenti, è uno dei sintomi del pauroso abbassamento del livello di civiltà di cui, nostro malgrado, siamo inascoltati testimoni, in attesa di giudizio….del turismo Expo! Come andrà a finire? Preghiamo, e intanto ripuliamo (i muri). Un cordiale saluto.
Luciano

Giace nel letto della Martesana il povero cartello stradale -lo vedo dalla foto – per opera, chissà, di qualche vandalo che, dopo aver gettato in acqua bottiglie spaccate, scarpe rotte, pentole bucate, televisori morti e seggiole sfracellate, con un lancio ha aggiunto anche il segnale stradale. E chissà come si sarà sentito liberato dopo. Lei dice che le paperelle, sono contente del ritorno dell’acqua: io, però, avrei qualche dubbio in proposito. Ho infatti potuto constatare di persona che non mancano in giro certi grossi topacci che probabilmente insidiano l’esistenza degli anatroccoli. A meno che non fossero nutrie, vegetariane, nel qual caso mi scuso della confusione. L’unica cosa sicura è che, Expo o non Expo, la povera (ma comunque bella)
Martesana avrebbe urgenza di essere ripulita.
ibossi@corriere.it

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