A Milano i cittadini perplessi s’interrogano

Riportiamo e diamo voce a un cittadin0 milanese che si pone alcune domande sulla nostra attività in una zona parzialmente riqualificata: piazza Cardinal Ferrari. Anche l’associazione di volontari si chiede la strategia che sottende alla scelta dei luoghi, selezionati dal Comune di Milano, che saranno preposti per i murales. Ecco il testo della mail:

“La nuova tendenza a Milano è, lasciare là dove sono, ovunque, i milioni di tag vandaliche e poi far anche diventare il centro della città la nuova  Disneyland per writer autorizzati, invadendo i punti più significativi della sua cultura (vedi San Lorenzo, vedi Ponti del Naviglio e presto, mi dicono, anche in p.zza Cardinal Ferrari proprio sulle tre pareti che si dipanano dalla meravigliosa chiesa di San Calimero). Tempo fa, passando da San Calimero, ho domandato ai vostri volontari, impegnati a pulire p.zza Cardinal Ferrari dal lato opposto alla chiesa, ma come mai pulite qui e non fate nulla per quella robaccia che deturpa un punto così importante e bello di Milano?
Mi hanno risposto: “ci spiace molto, infatti, ma  stiamo tentando da mesi e mesi di ottenere il permesso di pulire, anche a nostre spese, tutto e di provvedere poi al mantenimento successivo del pulito, ma per ora non ci permettono di fare nulla. Ma noi insisitiamo!”
Bhe si vede che c’è chi è bravo a “insistere” molto più di voi che vorreste pulire.
Perché dopo San Lorenzo, dunque, ci sarà presto un’altra chiesa affiancata da murales per la “promozione culturale dell’invadenza”.

Temo che NESSUNO si sia premurato di chiedere (sottoponendo il progetto già deciso) a chi ci abita in quella piazza, se ciò che verrà presto loro “imposto”, dopo anni di sopportazione di graffiti vandalici (per cui con pochi euro si sarebbe potuto porre rimedio in due ore di lavoro) e se sono lieti della scelta fatta, oppure indignati.
Potranno solo dire poi: “mi piace o non mi piace” come quando si clicca qualche cosa con il pollice verso o no.
Se questa è democrazia a me vien da espatriare e anche di ripensare un po’ ai miei rapporti con la chiesa cattolica.
Entro il 16 luglio si pagano le tasse, tante, e io forse cambierò la destinazione del mio 5 per mille.
A. M.

S.CALIMERO0282

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