COMO – Butti da tempo contesta la mossa dell’amministrazione e sulla pagina Facebook del gruppo “Como non cambia passo” ha ironizzato trasformando lo slogan elettorale di Mario Lucini “Como cambia passo” in “Como cambia pennello”.
Nel mirino del consigliere anche l’immagine scelta dal Comune per pubblicizzare l’iniziativa dell’albo (un ragazzo di spalle, con il cappuccio della felpa sulla testa, mentre realizza un graffito sul muro). «Un provvedimento inutile, diseducativo, intriso di un buonismo radical chic – afferma Butti – che non aiuterà a debellare un fenomeno che sta devastando monumenti, muri e palazzi».
Articolo apparso su La Provincia di Como il 9 settembre 2014
marina
11 settembre 2014 at 08:09
Io vorrei capire perché non si regolamenta la vendita delle bombole di vernice spray con un registro . in modo che chi compra una bomboletta sia costretto a lasciare i documenti.
Alcune città come quella di Bologna non si “riprenderanno mai” e sono indecenti causa anche una amministrazione complice e lassista.
Mai preso in esame il problema dei vandali e del degrado in generale ….