Ci siamo ripresi il Parco Trotter

CLEANING DAY AL PARCO TROTTER
Venerdì 3 ottobre dalle ore 9.00 alle ore 13.00 c’è stato un importante nuovo cleaning aziendale al Parco Trotter, posto nel Quartiere Turro, organizzato dall’Associazione Nazionale Antigraffiti. Questo ventinovesimo evento è stato la quinta tappa di sei cleaning nei mesi di settembre e ottobre organizzata dall’Associazione Nazionale Antigraffiti, che porta il “testimone” della seconda staffetta del decoro urbano in giro per Milano.

69 volontari dell’azienda KPMG, che ha finanziato l’intero evento coordinati dai volontari dell’Associazione Nazionale Antigraffiti, hanno rimosso oltre 850 scritte vandaliche sui muri dei padiglioni della scuola Casa del Sole, presente nel parco. All’evento hanno assistito studenti della scuola a cui nel corso dell’anno, volontari della Associazione Nazionale Antigraffiti terranno delle lezioni per sensibilizzarli sin da giovani sul tema del graffitismo vandalico e dei suoi effetti. I muri ripuliti saranno poi monitorati e ripuliti dai successivi imbrattamenti da cittadini-angelo della Associazione Nazionale Antigraffiti.

KPMG ogni anno invita i suoi dipendenti a compiere delle azioni di volontariato attivo e per la terza volta si è orientata al contrasto del degrado causato dal writing vandalico.

TUTTI POSSONO DONARE BELLEZZA ALLA NOSTRA CITTA’

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A LAVORO FINITO

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2 Responses to Ci siamo ripresi il Parco Trotter

  1. Luciano Rispondi

    4 ottobre 2014 at 23:14

    E’ stata una giornata soleggiata e faticosa, ma il tramonto ha visto un parco trotter sotto una luce già diversa da quella del mattino. Sono rimaste alcune tracce, dopo la tinteggiatura della gran parte dei caseggiati imbrattati, da parte delle squadre di volontari accorsi all’evento; qualche pennellata inesperta, qualche dimenticanza, dettagli che andremo a correggere quanto prima nell’intento di portare a compimento l’evento programmato. La fase successiva richiederà però un necessario spirito collaborativo da parte delle persone che gestiscono abitualmente le strutture dell’area, poiché non è pensabile che la sola azione dei volontari, per quanto volitiva, possa bastare a mantenere un livello di decoro appena ripristinato. Questa considerazione nasce dalla visione del parco e dalle sue frequentazioni che, dopo l’apertura al pubblico alla fine delle attività scolastiche, presentano una realtà ben poco attinente alle funzioni educative della comunità didattica inserita nell’ex centro ippico di via Giacosa. Impressione rafforzata dalle confessioni di alcuni addetti alle pulizie del doposcuola, i quali confermano la presenza costante di una “fauna” pomeridiana-serale dedita al consumo di alcolici, droghe ed effetti collaterali inclusi ovviamente quelli prodotti dalle bombolette spray, con le quali usano esprimere i propri stati d’animo. Tenteremo quindi di applicare le nostre teorie, altrove confortate da buoni risultati, secondo le quali si verifica un progressivo calo delle incursioni a seguito delle cancellazioni rapide delle nuove tags. Resta inteso che non tenteremo l’impossibile alla prova dei fatti, per il semplice fatto che per ognuno di noi che finora ci siamo rimboccati le maniche per tutti, nel nome della città, “volontario” non significa altrimenti “nullafacente”!

  2. Maria Antonia Livi Rispondi

    10 ottobre 2014 at 06:43

    Questo ho trovato sul sito del Comune di Milano riferito al PARCO TROTTER

    “Al posto dell’ippodromo un giardino all’avanguardia con funzione didattica creato negli anni ‘20.
    Il parco è stato recentemente inserito dal FAI tra i Beni Ambientali da valorizzare.”

    Meno male che ci sono i VOLONTARI che VALORIZZANO, dunque. Quel parco è uno spettacolo di armonia fra edilizia e spazio verde. Cederlo alla propensione per lo spregio dei vandali è irrazionale.
    Sarà bene che il comune ripensi bene e in prima persona a ciò che scrive quando riporta il suggerimento del FAI :..tra i Beni Ambientali da valorizzare”. Un aiutino riorganizzativo ci vorrebbe subito
    Un aiutino che vada oltre alla generosità dei volontari Antigraffiti. Che sia prevenzione e che ridestini quello spazio solo ai benintenzionati.

    Parlando dei volontari poi, gentillissimo e vedo operosissimo, sig. Luciano è noto che non si tratti mai di persone “nullafacenti”. Anzi spesso sono proprio le persone piene di impegni, di vita ed entusiasmo che hanno voglia di aiutare. La forza e il tempo poi si trovano sempre. Grazie davvero per il gran bel lavoro
    Maria Antonia

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