Il Comune lancia l’appalto per pulire la città dai graffiti: pronto un milione di euro

I lavori a marzo per avere tutto a posto per Expo
Comune Milano 2

MILANO – Un milione di euro per ripulire la città dai graffiti che la deturpano. A tanto ammonta il valore dell’appalto che il Comune lancerà non oltre gennaio con l’obiettivo di avviare le pulizie a marzo in modo che da maggio in avanti Milano possa offrire ai visitatori dell’Expo la migliore cartolina possibile. Gli interventi saranno messi a segno sia nelle zone del centro storico che più attirano i turisti sia nei quartieri periferici. Dai monumenti – in particolare quelli non inclusi nella lista dei restauri attualmente in corso ai condomini popolari, passando per i palazzi di pregio all’interno della Cerchia dei Navigli senza dimenticare scuole, edifici ed uffici pubblici.

AL DI LÀ DELL’APPALTO e dello stanziamento dei relativi fondi, il Comune punta a coinvolgere nella lotta agli imbrattatori e agli imbrattamenti anche gli studenti delle scuole e gli inquilini delle case popolari. Due iniziative sono state programmate già per le prossime settimane, condizioni meteo permettendo. Giovedì 20 novembre l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Carmela Rozza, gli uomini del Nuir (il nucleo d’intervento rapido del Comune) e gli studenti del liceo classico Carducci provvederanno a ripulire le scritte che campeggiano sulle pareti della scuola e non è escluso che, con l’aiuto di un esperto di writing, le stesse scritte siano poi sostituite con un vero e proprio «pezzo», come si dice nel gergo degli adepti delle bombolette spray. Traduzione: sui muri del liceo potrebbe essere disegnata un’opera di street art, del tipo di quelle che già campeggiano in alcuni luoghi pubblici e realizzate con l’accordo di Palazzo Marino.

QUALCHE GIORNO più tardi, la domenica della stessa settimana, la Rozza e gli uomini del Nuir saranno invece al fianco dei residenti in corso XXII Marzo. E di nuovo per cancellare dai muri dei palazzi e dai portoni le scritte che li deturpano. «Per arginare la piaga degli imbrattamenti spiega l’assessore comunale ai Lavori pubblici è necessario puntare sul coinvolgimento dei residenti e degli inquilini ma anche dei giovani. È tra i ragazzi delle scuole che bisogna diffondere il rispetto per i luoghi pubblici e sottolineare la differenza tra la vera arte di strada, tra chi in ragione dei suoi lavori può essere qualificato come artista, e chi invece non può essere definito tale perché si limita a imbrattare la città agendo fuori dalle regole e dalla legalità». Fenomeno difficile da prevenire e da quantificare, si stima che ogni anno a Milano si spendano 6 milioni di euro solo per ripulire dalle scritte i mezzi pubblici.

Articolo di GIAMBATTISTA ANASTASIO pubblicato il 10 novembre 2014 su Il Giorno

 

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2 Responses to Il Comune lancia l’appalto per pulire la città dai graffiti: pronto un milione di euro

  1. Luigi Rispondi

    14 novembre 2014 at 22:49

    Premesso che, al di là di ogni opinione, è comunque una positiva campagna di bonifica che va ad inserirsi concretamente tra i più vistosi e urgenti interventi, non da oggi, di competenza dell’amministrazione, credo sia eloquente l’atteggiamento di chi pare mettersi in discreta, e abbastanza polemica, “concorrenza” con altre comunità che a Milano e non solo, agiscono da tempo gratuitamente a favore della cittadinanza civile, senza aver mai ottenuto (pare) alcun sostanziale contributo dalle istituzioni.
    La signora Rozza, che non manca di pubblicizzare le sue imprese avendo l’accortezza di non menzionare MAI le gesta altrui di pari valore, pare dedita allo scopo di oscurare quanto possibile l’opera dei tanti volontari che, ben prima di lei, hanno dedicato attivamente il loro impegno alla città. Peccato però, che l’opinione pubblica abbia ormai abbondantemente compreso che tanto ardore si teme finalizzato alla sola immagine da imprimere ai visitatori durante i mesi dell’Expo, lasciando successivamente il territorio nuovamente in balia del vandalismo grafico che ha imperversato fino ad oggi, riducendo la città ad un letamaio multicolore composto al 99% da insulse “tags” che, assieme alle becere espressioni verbali lanciate sui muri e sulle vetrine dai cortei antagonisti e dai collettivi studenteschi, hanno creato la situazione di inderogabile degrado a cui, con grave ritardo, si tenta di rimediare in competizione con un count-down che non farà sconti. Sarebbe stato, a mio modesto avviso, molto più proficuo un’intelligente meeting con queste associazioni cittadine per concretizzare sinergicamente un’azione che avrebbe già da tempo condotto la città verso una condizione più accettabile. Ma forse si è verificato un piccolo black out nei circuiti che regolano il buon senso, magari provocato da interferenze con altri che sovrintendono ai vantaggi della visibilità ed all’acquisizione di consensi di parte. Sarebbe bello scoprire di avere torto. Cordiali saluti.

  2. Enza P.C. Rispondi

    15 novembre 2014 at 07:00

    C’è sempre bisogno “per alcuni” di oscurare altri.

    C’è ancora fra gli amministratori italiani chi si illude che regalando briciole del suo potere a pochi prescelti si possa riqualificare la propria immagine politica.

    E’ un tempo ormai finito quello.
    C’è ancora, purtroppo, chi stenta a comprenderlo e sa solo immaginare che ci sia chi aspetta di salire sul suo carro traballante. Non è così.
    Troppe emergenze trascurate da decenni di ogni tipo stanno facendo affondare quello che era il Bel Paese. Ci sono tante, tantissime persone che AMANO l’ITALIA FERITA e sono addolorate e angosciate dal degrado e l’incuria di ogni cosa lasciata nella disattenzione grave.

    Sono persone che dedicano tempo e energie proprie, così come fa una madre fa con un figlio, quando si accorge che non sa trovare il giusto cammino. Non hanno proprio il desiderio di infilarsi fra le fila di chi usa “abitualmente troppe parole” anziché dedicarsi a testa bassa al gran lavoro che occorreva fare già da prima.

    I volontari sono persone, pazienti, perfino consapevoli della “difficoltà di comprensione dei valori che muovono le loro azioni”, soprattutto da parte chi teme, anziché apprezzare, “la forza buona che fa agire”, quell’energia sana, che è ovunque ed è palese.
    L’autonomia operativa di volontariato attivo si sta diffondendo a macchia d’olio “dal nord al sud.

    NON SI PUò PENSARE SANO IN UN AMBIENTE CHE STA ANDANDO ALLO SFASCIO. E I FAMOSI UOMINI DI BUONA VOLONTà AGGIUSTANO ANCHE OLTRE LA PROPRIA SOGLIA DI CASA. SONO VELOCI E MOTIVATI nell’agire molto di più di chi, da sempre è abituato: prima a pensare per se, poi per il partito, poi per gli amici e gli amici degli amici, poi…è… che “a questo punto, oggi, spesso c’è chi ormai ha GIà FATTO.

    Si peccato, è vero però, lei ha ragione Luigi.
    Il chiedere collaborazione e contemporaneamente frustrare chi regala da anni e anni BELLEZZA E DECORO- CON IMPORTANTI GESTI DI CIVILTà DIFFUSA A MILANO E AL PAESE E’ DAVVERO ANACRONISTICO (ORMAI PARECCHIO EVIDENTE A TUTTI).
    Comunque è cosa certa: verrà il tempo del rispetto per chi se lo merita e se lo è meritato.
    Enza

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