Due famosi writers hanno firmato i disegni per abbellire la città

AL BORGO SAN GIULIANO E IN VIA DUCALE

Gli artisti finiscono sotto il ponte

BOLOGNA – LA SCELTA di affidare a famosi writers la sistemazione di alcuni muri è diventata sempre più consueta. Lo si fa a Bologna, da anni, dove tra l’altro ha fatto alcuni lavori anche Eron. E’ stato fatto già anni fa a Santarcangelo, che ha affidato alcuni dei muri più brutti’ del centro storico a celebri artisti, arrivati durante il festival del teatro per ridipingere i muri della città. Tra loro anche Ericailcane, l’artista che ha firmato il murales a fianco del bacino del ponte di Tiberio. Il muro anonimo è stato trasformato in un’esplosione di colori dove sono diventati protagonisti il gallo romagnolo e il pavone che si affrontano, artigli sfoderati, becco contro becco, in una sorta di confrontoscontro denso d’ambiguità. Due protagonisti che non sono stati scelti a caso dall’artista, ma che fanno parte della storia del luogo e della città. IL GALLO, tra gli elementi decorativi più diffusi inseriti nella caveja considerata il simbolo della Romagna per eccellenza, o il pavone, raffigurazione dell’uccello che apre la propria ruota sulla fontana della Pigna nell’Amarcord felliniano ma anche ricordo di quello che proprio qui, su questi muretti, per alcuni anni ha vissuto realmente. Una sorta d’incontro/scontro tra tradizione e modernità, cui Ericailcane ha voluto dare il tratto e il cromatismo che lo hanno reso celebre in tutto il mondo. DAI FORTI tratti e colori propri della tradizione dei murales sudamericana, invece, l’opera della writer Bastardilla, in via Ducale a fianco del palazzo che ospita gli uffici comunali. Anche in questo caso la tela grigia della facciata è stata colorata con una specie di piramide di colori. «Due nuovi innesti artistici di cui siamo fieri ha detto l’assessore alla Cultura Massimo Pulini . Opere en plein air di altissima qualità che rientrano nel programma più ampio di immissione di elementi artistici nell’arredo urbano della città. Siamo costantemente impegnati su questo fronte perché profondamente convinti che la bellezza e la restituzione dei luoghi a una loro dignità estetica siano parti integranti nel processo di identità e di coesione sociale di una comunità».

Articolo pubblicato su il Resto del Carlino il 26 novembre 2014

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