Tornano i vandali in piazza Plebiscito

NAPOLI – I graffiti dal basamento delle statue erano stati appena rimossi: di nuovo imbrattato il monumento di Ferdinando I

Giovedì  sera erano andate a casa soddisfatte: i graffiti dal basamento delle statue di bronzo di piazza del Plebiscito erano stati rimossi. Ieri però, le due restauratrici della ditta Tecnikops srl incaricate del lavoro, hanno avuto un’amara sorpresa: qualcuno ha pensato bene di scrivere “A+P” sotto alla base della statua di Ferdinando I. E l’ha fatto con uno smalto rosso per unghie, lasciando a terra anche l’involucro. Per scrivere le due parole l’ignoto vandalo ha divelto parte delle transenne sistemate per consentire l’intervento. «È incredibile – dice Maria Rosaria Vigorito, una delle due restauratrici impegnate nel recupero – non c’è alcun rispetto per il patrimonio di questa città. È l’ennesimo atto vandalico, ho presentato già denuncia.

Nei mesi scorsi si rubarono anche la cartellonistica del cantiere tanto che siamo state costrette a non utilizzarla». Il progetto anti-scritte è stato finanziato dalla Nutella con 15 mila euro dopo che la Ferrero ebbe il permesso da parte del Comune, dietro il pagamento di circa 70 mila euro per occupazione suolo, di tenere in piazza del Plebiscito, il 18 maggio scorso una manifestazione, con concerto per celebrarei 50 anni della nascita della Nutella. Evento per il quale si è battuto molto Claudio de Magistris, fratello del sindaco e consulente del Comune. Per l’intervento si è utilizzato un gel, il cosiddetto “remover”, che semplifica proprio la rimozione dei graffiti. Grazie ai fondi sarà prodotto anche un video, realizzato in collaborazione con alcuni writers per sensibilizzare al rispetto dei monumenti.

«Servirebbe più civiltà – afferma Barbara Baldi, l’altra restauratrice impegnata in piazza del Plebiscito – abbiamo assistito a cose assurde. Qui dentro lanciano persino buste di plastica con dentro i bisogni dei cani». L’ennesimo sfregio risolleva il problema di evitare che il basamento delle due statue sia di nuovo imbrattato con scritte che poco hanno a che fare anche con l’attività dei graffittari. Il Comune ha pensato anche a una sorta di cancellata come quella utilizzata per la statua di Dante Alighieri nell’omonima piazza. Ma sembra una strada difficilmente percorribile anche a causa dei vincoli della Soprintendenza.

Articolo pubblicato il 29 novembre 2014 su La Repubblica

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