Il centro storico è nel degrado assoluto ma lui non usa i detenuti per lavori sociali
NAPOLI . Il centro storico è nel degrado. Il Monastero di Santa Chiara è imbrattato dai graffiti. E il Comune non utilizza i detenuti per i lavori di pubblica utilità, come pure potrebbe secondo la legge. «Non conosco quella norma », si giustifica il vicesindaco Tommaso Sodano (nella foto), ai microfoni di “Report”, nell’inchiesta andata in onda domenica sera su RaiTre. Ed è subito polemica. «Il vicesindaco Sodano – attacca su Facebook l’ex assessore della giunta de Magistris, Bernardino Tuccillo -, sette anni in Parlamento , nove da amministratore pubblico, dichiara a “Report” di ignorare la legge che prevede l’utilizzo gratuito dei detenuti in progetti di pubblica utilità. Ciò, dopo che la trasmissione ha fatto vedere monumenti storici di grande pregio a Napoli imbrattati ed in preda ad un desolante degrado. Una figuraccia davanti a milioni di telespettatori». A rincarare la dose ci pensa l’ex collega Pina Tommasielli, ex assessore allo Sport: «In realtà – tuona – nei quattro mesi (febbraio 2013- giugno 2013 ) nei quali io e Sodano condividemmo l’interim delle Politiche sociali, il giudice di sorveglianza e il presidente dell’Anci Campania incontrarono nel carcere di Poggioreale i rappresentanti delle amministrazioni sedi di Istituti di pena. Per il Comune di Napoli andai io. Il progetto mi sembrò molto interessante e qualche tempo dopo il giudice di Sorveglianza ne venne a parlare direttamente col sindaco che si mostrò disponibile ad utilizzare i detenuti per i lavori di pulizia dei monumenti in affiancamento ai lavoratori delle partecipate. Facemmo anche la delibera di giunta, presente il vicesindaco. Poi si insediò l’assessora alle Politiche Sociali e com’è andata a finire è stato chiaro». Intanto, sulla vicenda di Santa Chiara, interviene anche il presidente della II Municipalità, Francesco Chirico, con una lettera indirizzata alla redazione di Report: «La Municipalità – spiega – ha stanziato 25mila euro, cifra esigua ma simbolicamente significativa, per rimuovere i graffiti dalla scala marmorea laterale e dalla torre campanara (quest’ultima già oggetto di restauro effettuato nel 2012). Ora siamo in attesa di erogazione finanziamento dalla Cassa Depositi e Prestiti da alcuni mesi in quanto la stessa sosteneva tale intervento non assimilabile a manutenzione straordinaria. Si tratta invece di intervento altamente specializzato (lo abbiamo formalmente chiarito alla Cassa) ed in quanto tale può essere effettuato esclusivamente da restauratori accreditati presso la Sovrintendenza e non da altri, inclusi ex detenuti. Riguardo a questi ultimi, abbiamo affidato la manutenzione dei giardini alla cooperativa Pegasus che si avvale di 2 giovanissimi che scontano in questo modo la pena per i reati commessi. Il Giardino antistante la Basilica – incalza Chirico – ha in corso dei lavori (105mila euro il finanziamento) e diverranno a gennaio giardini dei bambini, mentre i locali che danno su piazza del Gesù ospiteranno la Polizia Municipale. Infine, la Torre Campanaria tornerà ad essere visitabile (non lo era dal 1943) poiché sarà realizzata una scala di accesso ed il prossimo 18 dicembre faremo una conferenza stampa per presentare il concorso di idee per la realizzazione della scala (finanziamento di 58mila euro)».
Articolo di Pierluigi Frattasi pubblicato il Roma il 2 dicembre 2014
Giacomo Iacobucci
4 dicembre 2014 at 21:51
Su, vicesindaco, non mi dica che ignora la legge. Se ha dei dubbi, chieda al sindaco De Magistris, che di legge se ne intende, e che può solo dare una mano sul tema partendo dal suo background.
Alba Maria R.
5 dicembre 2014 at 05:49
“Campa cavallo… che l’erba cresce”.
Mi par di capire che tutti aspettan solo soldi, sempre solo soldi e nient’altro che soldi!
Soldi pubblici, che per le ultime notizie sulla corruzione italiana abbiamo visto come vengono OTTIMIZZATI.
Ma un pennello in mano, un raschietto, una scopa e qualche secchio di vernice non mi pare siano proprio nei pensieri di questi signori al comando. Meglio aspettare.
Tutto va deciso sempre e solo davanti a un “bel secchio colmo di soldi” dei contribuenti e siccome soldi ce ne sono sempre meno, anche a ribaltare sotto sopra i contribuenti più onesti si sta andando alla deriva totale. Han le tasche vuote di soldi quelli che fanno il loro dovere di cittadini, e stanno osservando disgustati quelli che non fanno il loro dovere di politici ed un fatto certo: di certa gente ne hanno LE TASCHE DAVVERO PIENE.
Sarà bene smetterla di definire “soldi pubblici” ciò che dovrebbe far marciare il paese. Sarebbe l’ora di utilizzare il più corretto termine SOLDI DEI CITTADINI CONTRIBUENTI e per i disonesti che se li rubano, visto che è un reato grave contro il futuro e la stabilità del paese, si potrebbe ipotizzare anche una adeguata punizione: “volendo” tutto si potrebbe configurare come un “attacco di guerra al futuro dell’Italia”.