“Cori, lancio di pietre, esplosioni il mio Capodanno di paura”

LA DONNA CHE AVEVA DENUNCIATO IL LAMBRETTA

Minacce e tentativi di intrusione dalle 10 di sera alle 5 di mattina

MILANO – I primi petardi sono arrivati contro le sue finestre alle 22.30 di mercoledì, seguiti da un «lancio di bottiglie» alle 3 e alle 5 di ieri, con un «tentativo di forzare la persiana» della casa.A denunciare l’aggressione, nella notte di Capodanno in piazza Ferravilla, è Gabriella Baio, la donna che aveva intrapreso una battaglia – con altri residenti del quartiere – contro il centro sociale Lambretta, a Città Studi, poi sgomberato, e che il 7 dicembre ha ricevuto l’Ambrogino d’oro. «Alle 22.30 di mercoledì notte – è il racconto della donna – ho sentito un forte rumore contro la finestra e ho pensato a un botto lanciato da qualche vicino. Ma quando mi sono avvicinata alla finestra, ho visto in strada dei ragazzi che urlavano in coro il mio nome, insieme a diverse offese». La donna replica alle urla e riconosce alcuni militanti del centro sociale, sgomberato il 26 agosto. Alcuni di loro si sarebbero avvicinati ancora di più alla recinzione che separa il prato del condominio da quello dell’ex centro sociale, iniziando a lanciare bottiglie contro le vetrate della casa. «Perché hai cancellato i graffiti ?» avrebbero urlato, facendo riferimento ai murales sulle pareti delle villette, che la donna aveva ridipinto dopo lo sgombero. «Dopo poche ore, alle 5 di mattina – prosegue la donna- ho sentito nuovi colpi contro le persiane della finestra. Non essendo riusciti a forzarla, hanno ripreso a lanciare pietre». La donna afferma di aver chiamato i carabinieri – per il primo e il terzo episodio- che però non sarebbero intervenuti. È stato poi Riccardo De Corato, vice presidente del Consiglio comunale, a chiamare la polizia dopo che la donna lo ha contattato. La questura conferma la chiamata e il successivo intervento della volante, alle 6.55 di ieri. A Gabriella Baio, De Corato esprime «totale vicinanza e solidarietà. Avendo ricevuto l’Ambrogino d’oro, mi piacerebbe leggere parole di sostegno da parte del sindaco alla “mamma coraggio” e di riprovazione per il vile attacco».

Articolo di SANDRO DE RICCARDIS pubblicato su La Repubblica del 2 gennaio 2015

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