Writers per bene

Asta benefica Al Museo dei Bambini «Rise up!» mostra nata da due volontarie Cisom

Le opere degli street artist Flycat e Ozmo giovedì in vendita per sostenere l’associazione.

Gran finale Durante il finissage una sessione di pittura dal vivo. Soggetto: l’idea di carità.

Si occupano di protezione civile e soccorso sanitario. Intervengono durante le emergenze e le calamità naturali, dalle alluvioni ai terremoti, mettendosi a disposizione con professionalità diverse e buona volontà: erano presenti in Belice, in Friuli, in Irpinia, in tempi più recenti a L’Aquila e in Emilia Romagna. Ma se c’è bisogno vanno anche più lontano, ad Haiti e a Lampedusa. Sono i volontari del Cisom, Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta, ente fondato nel 1970 che oggi conta in Italia 4200 cooperanti. Lavorano anche qui a Milano: si occupano di disagio sociale, sostegno agli immigrati e in particolare, dal 2010, di assistenza ai senza tetto, il popolo degli invisibili. Le loro serate, due volte a settimana, non prevedono discoteche e cinemini: l’anno scorso, partecipando in 140 al progetto che hanno chiamato «Unità di strada», hanno soccorso più di 4 mila persone in difficoltà, avviando dove possibile progetti di recupero. Ci vuol coraggio ad andare in giro di notte, a conoscere le storie di chi ha scelto la strada. E ci vogliono anche, per dirla alla milanese, i dané che servono per viveri, vestiti, coperte, sacchi a pelo, logistica.

ozmoFlycat

Proprio per recuperare fondi è nata l’operazione «Rise up! La città che non dorme», sviluppata da un’idea di due giovani volontarie Cisom, Giorgia Baruffaldi Preis e Giulia Solaro del Borgo. Ventitrè anni cadauna, entrambe studentesse d’accademia e dunque creative, non sono nuove a iniziative del genere: lo scorso maggio hanno organizzato la vendita benefica di 50 caschetti della protezione civile personalizzati ad hoc da stilisti, artisti e designer, da Elio Fiorucci ad Alessandro Mendini. Ora invece «Rise Up!», un invito alla città e soprattutto ai giovani a svegliarsi per vedere la notte da un nuovo punto di vista, quello della solidarietà. «Studiando grafica e comunicazione ci è venuta l’idea di veicolare i messaggi della solidarietà attraverso l’arte – raccontano Giorgia e Giulia – Questa volta abbiamo coinvolto due noti street artist, Flycat e Ozmo, che hanno regalato delle opere da mettere all’asta a favore dell’associazione».

I lavori donati dai due writer sono già in mostra: ad ospitare la manifestazione è il Muba, Museo dei Bambini, nella sede della Rotonda di via Besana. Dove giovedì 5, per il finissage e prima dell’asta benefica conclusiva (battuta da Clarice Pecori Giraldi di Christie’s), è in calendario un appuntamento speciale: una live painting di Ozmo, che dipingerà in diretta sotto gli occhi del pubblico su un supporto in pvc di 2 metri per 1,50, ripreso e proiettato su un maxischermo. Soggetto ispiratore l’idea di carità, virtù che Ozmo saprà interpretare con il suo mix surreale di riferimenti colti e underground: nel giro di un’ora o poco più l’opera sarà realizzata e subito messa all’incanto. Nel frattempo, in questi giorni Flycat è impegnato in laboratori di writing con alcune scuole milanesi, anche per educare i ragazzi a distinguere tra pittura e vandalismo. Le vie della riflessione, della partecipazione e, perché no, della carità sono infinite.

Articolo di Chiara Vanzetto pubblicato sul Corriere della Sera del 3 febbraio 2015.

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2 Responses to Writers per bene

  1. Vittorio S. Rispondi

    5 febbraio 2015 at 15:51

    Una domanda:che educazione può offrire ai bambini un soggetto che spesso e volentieri disegna su muri privati e anche su quelli occupati dai centri sociali l’effigie di quel ragazzo simbolo dei fatti del G8 a Genova e si diletta a imbrattare paracarri? (ad esempio questi sono in p.zza S.Maria del Carmine) http://imgur.com/RSMgurq

  2. Giulia Corti Rispondi

    6 febbraio 2015 at 07:06

    Titolo alquanto -subdolo- che per far apprezzare “l’idea” induce a credere il meglio sulla correttezza comportamentale dei due “artisti”. Fatti “santi subito”.

    Scusate, ma sono davvero indignata, perché finché sarò costretta, come ora a Milano, a subire scritte vandaliche di firme arroganti e devastatrici fatte a spregio, proprio da chi approfitta di onori elargiti per le “idee” di chi vuole (spesso per ridicole e anacronistiche ragioni ideologiche) spingere verso la riqualificazione sociale di “alcuni writer”, io mi sentirò presa in giro.

    Sia dagli street artist, che mimano la loro onorabilità sfruttando il momento e poi sporcano dove gli pare, e sono tanti che come diciamo noi nel napoletano “chiaggnono e… fottono”, ma soprattuto mi sentirò presa in giro da chi: pur conoscendo bene l’animo vandalico di alcuni di questi Signori della Bomboletta decidono di ricoprirli di onori. Mentre loro continuano a ricoprire i beni comuni di schifezze che tutti devono ripagare, a caro prezzo, per riportare al decoro la città. Me compresa.

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