la cecità che ci affligge

C’è chi oltraggia il pudore (e poi si vergogna) e chi oltraggia la Bellezza: e se ne vanta. La notte è propizia alle nascite: anche dei vandali. Il buio di domenica scorsa ha protetto un nuovo vandalismo. Un orgoglioso sfregiatore si è accanito sul grande portone di legno di Palazzo Merendoni, edificio storico in via Galliera. Forte di un’autostima capovolta, addirittura confida di passare alla storia. Con lo spray ha datato la sua «opera»: 2015. Il suo anno di disgrazia, anche se ancora non se ne è reso conto, perché solo chi è disgraziato può volere mostrarsi così al mondo, mentre sarebbe meglio nascondersi. Un’altra storia di bomboletta imbecille non dovrebbe fare notizia in questa Bologna sconciata dai graffiti. Ma stavolta c’è un motivo e forse una spiegazione alla bruttura estetica che ci sta affogando. Se non altro un indizio, per arrivare a capire che siamo anche noi i colpevoli di concorso esterno nell’associazione a delinquere di stampo graffitaro. Un occhio attento nota che sull’imponente portone c’è, addirittura inchiodato, il lamierino pubblicitario della ditta che ne gestisce l’apertura meccanica. Conficcato con implicito disprezzo della nobiltà del vecchio legno, che è stato piegato alla voglia di fare conveniente comunicazione e dalla incapacità di comprendere, prima ancora che rispettare, l’estetica del manufatto. Ciò significa che non sappiamo più cos’è il nostro vero patrimonio e che di fatto calpestiamo la prima bellezza davvero democratica perché di tutti, quella en plein air. I vandali allo spray sono la proiezione della cecità che ci affligge. Dopo un lungo batti e ribatti abbiamo imparato che il fumo uccide. Ma non ancora che è più letale l’ignoranza.

Editoriale di Vittorio Monti pubblicato sul Corriere della Sera il 3 febbraio 2015

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One Response to la cecità che ci affligge

  1. Giovanna Ponti Rispondi

    9 febbraio 2015 at 11:45

    L’ignoranza è letale.
    Ancor peggio però è la cecità di chi, benché colto, osserva da un posto privilegiato, il riprodursi all’infinito della malefica “idra dello spray”, che insistentemente si tenta di insegnare ai più piccoli.
    Nonostante sia vietata e punita con ammenda di 1000 euro la vendita di bombolette di colore. E i maestri scelti, molto spesso sono vandali ripuliti dalla connivenza dei cosiddetti colti

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