Le scritte in piazza Cavour scatenano la rabbia dei cittadini che se la prendono con il Comune

L’INIZIATIVA “Sentieri di libertà”, nobile nello scopo, lascia il segno Mauro: “Anche se lavabili, se ne occuperanno l’assessore Visintin e i promotori o Hera che paghiamo noi?”

RIMINI – Apriti cielo. Le scritte sul travertino di piazza Cavour hanno scatenato la ribellione mediatica sui social network di decine di cittadini, offesi dallo spazio concesso zato con scritte lavabili? Sbaglia chi pensa che promuovendo tali iniziative che hanno lo scopo di oscurare la bellezza medievale di piazza Cavour e lo splendore degli edifici comunali, della vecchia pescheria e del teatro, si dia un contributo alla convivenza tra cittadini di diversa nazionalità. Si può pur sempre parlare di immigrazione, e di contrasto al Razzismo, proporre un momento di incontro, di confronto, di riflessione e di integrazione tra gli extracomunitari e i riminesi, ma ciò poteva essere fatto in tanti modi. Se l’intendimento era quello di dar vita ad un’azione collettiva di arte urbana si poteva almeno far esternare tali sensibilità fornendo dei pannelli su cui apporre il proprio spirito creativo. Avranno il buon senso – conclude Mauro – l’assessore Visintin e i rappresentanti delle associazioni intervenute di munirsi di secchi e strofinacci per adoperarsi personalmente per pulizia della pavimentazione? Mi è difficile crederlo. Purtroppo lo faranno gli operatori di Hera a spese del contribuente”. dal Comune a chi? A “Sentieri di libertà”: arte urbana per parlare di immigrazione. In concreto, sabato pomeriggio sette artisti (grafici, pittori, writer, disegnatori), di diverse nazionalità, affiancati da 20 ragazzi rifugiati politici, hanno scritto, con una vernice lavabile, titoli di giornali e commenti sul pavimento della piazza. Il tutto per comporre un grande punto di domanda. “L’opera – spiega il Comune – si propone come un’occasione di incontro, di confronto e di riflessione. Si tratta, infatti, di un appello per coinvolgere altri artisti e passanti, che possono interagire con il gruppo proponendo musica o arte di strada, per dare vita ad un’azione collettiva di arte urbana”. Di interazionim non sappiamo quante ce ne siano state, di proteste sui social network invece una marea e di tutti i tipi. Sull’argomento è intervenuto anche Gennaro Mauro, capogruppo consiliare NcdFi. “Mi sarei augurato – dice Mauro – che al termine della manifestazione “Sentieri di Libertà” svolta in piazza Cavour i promotori avessero provveduto a cancellare le scritte poste sul selciato della Piazza Cavour. Le scritte, ben lungi da rappresentare un modello di arte urbana, deturpano l’immagine della piazza medievale e degli edifici storici che ne fanno da contorno. Spero che i riminesi non siano costretti ad ammirare “tale arte” per molto tempo. Come si può autorizzare una manifestazione nella piazza che è il centro pulsante dell’identità riminese, consentendo alla realizzazione di simile scempio seppur realizLe scritte in piazza lasciate dagli incaricati del Comune.

Articolo apparso su LA VOCE il 23 marzo 2015

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