Liberata l’ex caserma Mameli Allontanato il collettivo Pirata

Granelli: tutto programmato e senza tensioni. Esulta il centrodestra

Pirati, si trasloca. Una scala appoggiata al muro, un paio di poliziotti che salgono e saltano dentro, una grossa cesoia per aprire il cancello. Due settimane di occupazione e due minuti per tagliare la catena. Che è stata l’unica resistenza opposta dagli squatter del collettivo «Pirata Riot Club». Lo scorso 13 marzo s’erano sistemati dentro la storica caserma «Mameli» di viale Suzzani, civico 125. Ieri ne sono usciti. C’è voluta una giornata intera: non per resistenze o tensioni, ma per la quantità di materiale da caricare su macchine, furgoni e piccoli camion. Materassi, mobili, cibo assortito, bombolette di vernice, armamentario per graffiti di grandi dimensioni, compresi ponteggi e trabattelli. Dalle 9, alle 19: dieci ore per liberare la vecchia sede del terzo reggimento bersaglieri, dismessa e degradata ormai da 15 anni. E una quindicina di denunce (per occupazione abusiva) per i ragazzi che ieri mattina erano dentro lo stabile all’arrivo della polizia. La richiesta di soccorsi al «movimento» è partita ieri mattina via Facebook: «Proprietà pirata sotto sgombero… Chi può venga ora in viale Suzzani 125… Serve il vostro supporto». All’appello ha risposto una ventina di ragazzi; il supporto è stato più che altro morale. Solidarietà e nessuna intenzione di scontro. Anche perché il collettivo «Pirata Riot Club» (che in viale Suzzani è arrivato dopo l’ultimo sgombero a Baranzate) è molto più orientato sulla street art che sulla contestazione politica. E infatti il rudere della caserma «Mameli» conserverà il passaggio dell’occupazione con i colori e le figure che hanno ricoperto gran parte dei muri, all’interno e all’esterno.

La questura di Milano, con la Digos e il commissariato di zona (Greco-Turro), ha gestito l’intervento con equilibrio e professionalità. E questo è bastato per chiudere le molte polemiche che il centrodestra aveva alimentato nei giorni scorsi. «È il grande giorno della cacciata degli squatter – rilancia il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Riccardo De Corato – La città rischiava di avere un altro Leoncavallo, mancava che pure la ex caserma Mameli venisse usata come centro sociale abusivo». Linea e toni del tutto diversi quelli dell’assessore alla Sicurezza, Marco Granelli: «Preferiamo lavorare alle soluzioni dei problemi senza urlare e senza alzare la tensione. Per questo fin dall’inizio abbiamo collaborato con il prefetto, il questore e la proprietà (Cassa depositi e prestiti, ndr ) per giungere a un risultato giusto e opportuno per la città». La giornata si chiude con una certezza: i «Pirati» sono un gruppo nomade e presto annunceranno una nuova occupazione.

Articolo di Giovanni Santucci pubblicato sul Corriere della Sera il 31 marzo 2015.

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One Response to Liberata l’ex caserma Mameli Allontanato il collettivo Pirata

  1. Mauro Bosio Rispondi

    3 aprile 2015 at 16:48

    SCUSATE, MA HO LETTO BENE? :
    “C’è voluta una giornata intera: non per resistenze o tensioni, ma per la quantità di materiale da caricare su macchine, furgoni e piccoli camion. Materassi, mobili, cibo assortito, BOMBOLETTE DI VERNICE, ARMAMENTARIO PER GRAFFITI DI GRANDI DIMENSIONI,COMPRESI PONTEGGI E TRABATTELLI .
    Il collettivo «Pirata Riot Club» (che in viale Suzzani è arrivato dopo l’ultimo sgombero a Baranzate) è molto più orientato sulla street art che sulla contestazione politica. E infatti il rudere della caserma «Mameli» conserverà il passaggio dell’occupazione con i colori e le figure che hanno ricoperto gran parte dei muri, all’interno e all’esterno”.

    A CHI VANDALIZZA E AGGREDISCE LA PROPRIETà ALTRUI CON INVADENZA E SPRUZZI DI COLORE è DAVVERO STATO CONSENTITO DI PORTARE CON SE’ LE BOMBOLETTE DI COLORE UTILI PER ANDARE A FAR DANNO ANCHE ALTROVE?
    SON SCEMO IO CHE PENSO DI ESSERE IN UN PAESE DI MATTI PERICOLOSI, O SON GLI ALTRI (QUELLI CHE INSISTONO A TRATTARE QUESTI DELINQUENTI FANNULLONI CON GUANTI BIANCHI) CHE NON HANNO TUTTE LE ROTELLE A POSTO?

    Una risposta ” che non sia – abbiamo evitato tensioni” sarebbe proprio gradita da signor Granelli.
    Perché se occuparsi della sicurezza significa questo a me non pare che ci sia da stare tranquilli.
    Nutriamo l’arroganza e la spregiudicatezza di vandali seriali facendo così.
    Quanto ci vuole a capirlo ancora?.
    Chi paga adesso il ripristino del decoro?
    E ..meno male che i Bersaglieri hanno deciso di rimettere la bandiera tricolore a sventolare sulla Mameli.

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