Scritte oscene sulla statua romana a due passi dal duomo

TORINO – Dopo sedici mesi di lavori e oltre 500 mila euro di spesa, pochi giorni fa è stato annunciato la fine del restauro delle Porte Palatine. Ma chi vorrà visitare il sito archeologico si troverà davanti a due panorami molto diversi: la struttura centrale completamente risistemata, e l’area intorno ancora in balia del degrado. Le statue, in particolare, sono state prese di mira dai writers, che le hanno sporcate con tag e scritte oscene. Uno spettacolo poco edificante, davanti a cui si troveranno le centinaia di migliaia di pellegrini che hanno già confermato la loro presenza in occasione dell’ostensione della Sindone. Quello che era stato definito «un atto di restituzione», a detta dei residenti del centro, non sembra quindi corrispondere alla realtà. «Lo stato in cui versa buona parte dell’area delle Porte Palatine non può che essere un pessimo biglietto da visita della città, soprattutto se pensiamo ai grandi eventi previsti per i prossimi mesi, dall’ostensione in poi – spiega Davide Balena, consigliere della Circoscrizione 1 – Un intervento del genere, che ha pulito solo a metà i monumenti archeologici, è paradossale. E temo ci sarà ancora da aspettare per vedere il restauro realmente concluso». Dall’assessorato alla cultura del Comune spiegano che i lavori erano previsti già in origine solo per una parte dei reperti, ad esclusione quindi del percorso di visita e dei basamenti delle statue. Ma, ad oggi, oltre all’inaugurazione ufficiale, prevista per giugno, non sono stati programmati interventi. Balena è furibondo: «Un’altra brutta figura per una città che punta anche sul turismo».

Articolo di Miriam Corgiat pubblicato il 4 aprile 2015 su La Stampa

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One Response to Scritte oscene sulla statua romana a due passi dal duomo

  1. Tommaso Incerti Rispondi

    5 aprile 2015 at 06:58

    Ma, ad oggi, oltre all’inaugurazione ufficiale, prevista per giugno, non sono stati programmati interventi. Balena è furibondo: «Un’altra brutta figura per una città che punta anche sul turismo».

    Vorrei che fosse un casalinga con mente lucida a gestire il patrimonio architettonico dell’Italia di oggi.
    Saprebbe sicuramente “come porre rimedio” e senza tante giravolte, ritardi, trascuratezze e stranezze e chiacchiere, chiacchiere, chiacchiere. Ma ce l’hanno gli occhi quelli al potere che destinano soldi e soldi su soldi a operazioni zoppe e strampalate?
    Come si fa a non pulire i basamenti delle statue.
    Ormai lo sa anche un analfabeta che dove c’è un segno di vandalismo ne arriva subito un altro.
    Pulire solo in parte dunque serve solo a far riempire le tasche di chi prende gli appalti e, talvolta, ma la cronaca parla chiaro: “è sempre più spesso” di chi gli appalti li assegna.

    Ho chiesto consiglio a una CASALINGA e ha detto: “ma basta dare immediatamente una mano di colore da muro, uguale a quello originale, sui basamenti. Quando sarà il momento di fare “restauri” verrà via con semplicità insieme ai graffiti che va a coprire”. Troppo semplice?
    Effettivamente il costo per basamento al massimo può essere di 15′ minuti di lavoro e 5/6 euro di vernice. E chi ci guadagna così?
    Quindi “meglio lasciare sporco e aspettare un apposito fondo, appalto, ecc.ecc. mentre i vandali attratti dallo sporco del basamento sporcheranno subito ogni costoso restauro appena fatto.
    Elementare no. Elementare per tutti certo, tranne che per i “Signori che hanno il pallino in mano”..per dirla da giocatore di biliardo, e che, è cosa nota, seguono logiche diverse.
    Che però alla gente comune PIACCIONO SEMPRE MENO.

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