La responsabilità civile di chi imbratta con graffiti i muri dei condomini

Imbrattare muri costituisce reato; eseguire un “graffito” è punito dal codice penale (art. 639) il quale prevede che deturpare o imbrattare cose mobili altrui sia punito, a querela della persona offesa, con la multa fino a 103 euro. Eseguire un graffito su immobili o su mezzi di trasporto (pubblici o privati), rappresenta un reato ancor più grave, perseguibile d’ufficio (senza necessità, cioè, di una querela della parte offesa) e punito con la reclusione da uno a sei mesi o con la multa da 300 a 1.000 euro. Se poi il fatto è commesso su beni di interesse storico o artistico, si applica la reclusione da tre mesi a un anno e la multa da 1.000 a 3.000 euro; se vi è recidiva (cioè reiterazione nella condotta criminosa), la reclusione può arrivare fino a due anni e la multa fino a 10.000 euro. Se il bene (mobile o immobile) viene danneggiato in modo permanente, sarà ravvisabile il reato di danneggiamento di cui all’art. 635 del codice penale che prevede, a querela della persona offesa, la reclusione fino a un anno o la multa fino a 309 euro. La pena è della reclusione da sei mesi a tre anni e si procede d’ufficio, se il fatto è commesso su edifici pubblici o destinati a uso pubblico o all’esercizio di un culto, o su cose di interesse storico o artistico ovunque siano ubicate o su immobili “compresi nel perimetro dei centri storici” o su immobili i cui lavori di costruzione, di ristrutturazione, di recupero o di risanamento sono in corso o risultano ultimati. Per i reati anzidetti, inoltre, la sospensione condizionale della pena è subordinata all’eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose del reato, ovvero, se il condannato non si oppone, alla prestazione di attività non retribuita a favore della collettività per un tempo determinato, comunque non superiore alla durata della pena sospesa, secondo le modalità indicate dal giudice nella sentenza di condanna. Il graffito non è un’opera d’arte, ma rappresenta una lesione all’estetica delle nostre città ed obbliga l’incolpevole proprietario dei muri (l’amministratore se in condominio) ad un esborso di centinaia o migliaia di euro.

PIER PAOLO BOSSO CONFEDILIZIA

Lettera pubblicata su LA STAMPA del 20 aprile 2015

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4 Responses to La responsabilità civile di chi imbratta con graffiti i muri dei condomini

  1. Enza P.C. Rispondi

    29 aprile 2015 at 06:57

    ” Il graffito non è un’opera d’arte, ma rappresenta una lesione all’estetica delle nostre città e obbliga l’incolpevole proprietario dei muri (l’amministratore se in condominio) ad un esborso di centinaia o migliaia di euro”.

    Così si conclude la puntuale descrizione dei rischi che corrono i frenetici contestarori del tutto e del nulla, ma dalla bomboletta illegale facile (e moltissimi neppure lo immaginano che alla fine verranno giudicati come delinquenti).

    La Milano migliore pulisce e osserva le evoluzioni di promesse e strapromesse di strategie istituzionali (alcune davvero poco comprensibili).
    Per ora l’unica evidenza di intervento attivo sono i mega faccioni di morti, nei molti murales legali, appiccicati ovunque, pare per onorarne la memoria (ma io penso molti di loro si rivoltino nella tomba) di personaggi la cui fama è indubbiamente meritata. Il contorno però non è minimamente riqualificato e pare sia compito di altri. Gli street artist non si abbassano a pulire i dintorni della lo opera magna, anche se a fianco i muri sono imbrattati con nuove e vecchie scrostate tag.
    Com’è accaduto alla Fabbrica del Vapore – sede de recente Fuori Salone – evento che movimenta gente da tutto il mondo.
    Forse i più giovani trovano gradevole ritrovarsi i tanti, incombenti, testoni sparsi sui muri della città, ma a chi ha memorie cinematografiche il ricordo va, inevitabilmente, all’episodio -Edipo Relitto- curato da Woody Allen per il film New York Stories. Un incubo per l’interprete è la madre che lo perseguita pubblicamente, apparendo anche in cielo e conversando di lui con la gente in strada.
    Molto divertente e per me attinente. Forse si può fare altro? Cosa ne dite di pensare altri soggetti, magari che non tolgano il sonno ai bambini (come certi ponti del Naviglio). E poi
    Se davvero ci tenete alla bellezza presentate progetti dove mettete in programma ANCHE LA RIQUALIFICAZIONE ESTETICA DEL CONTORNO. Capisco che toccherebbe a chi concede i permessi ragionare così e imporlo, ma provate voi a mostrare alla cittadinanza che avete anche a cuore il bene dei luoghi che decorate.

    https://youtu.be/ac6eiaALSAI

  2. Stefano Rispondi

    3 maggio 2015 at 15:49

    Assurdo, io ho preso una multa per velocità eccessiva(giusta niente da dire) in auto ed è superiore a quella che prende colui che imbratta muri e mezzi pubblici.Alzate le pene.

  3. Alessia Rispondi

    28 agosto 2015 at 23:57

    Peccato che con un presunto imbrattamento non uccidi nessuno e anzi con l’arte c’è il rischio di risvegliare le coscienze, mentre con un eccesso di velocità si rischia di uccidere qualcuno oltre che di farsi male. Quindi all’eccesso di velocità va data la galera, altroché.

  4. Mirco Brambilla Rispondi

    1 settembre 2015 at 12:40

    Non vorrei dover scegliere se punire più vandali deturpatori di tutto oppure corridori automibilistici.
    Fanno entrambi violenze sociali e ledono il concetto di civiltà e rispetto dell’altro.
    Quanto al fatto che un presunto imbrattamento non uccida nessuno ho qualche riserva. Presunto cosa??
    se dipingi i muri di casa tua ok, se sporchi altrove è un’azione violenta.

    Uccide eccome: uccide il senso di sicurezza, crea paura e danni economici, non solo per lo sporco, ma per l’abbruttimento e il degrado dei luoghi, che genera tensione e altra delinquenza.
    Lo dicono i sociologi…

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